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Al Ciac di Foligno le collezioni Marchini. Picasso, Balla, De Chirico, Guttuso, Braque: il gota dell'arte moderna e contemporanea

La Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, all’interno dello spazio museale Ciac presenta dal 21 maggio al 21 agosto 2022 la mostra “Una storia nell’arte. I Marchini, tra impegno e passione”.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, all’interno dello spazio museale Ciac presenta dal 21 maggio al 21 agosto 2022 la mostra “Una storia nell’arte. I Marchini, tra impegno e passione”.

Dopo l’esposizione di successo all’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, da cui promana l’operazione culturale conclusasi lo scorso aprile, la mostra è ospitata al Centro Italiano Arte Contemporanea (CIAC). Un progetto unico e ambizioso, realizzato con la curatela di Fabio Benzi, Arnaldo Colasanti, Flavia Matitti, Italo Tomassoni e con il coordinamento di Gianni Dessì. Grazie alla generosità di numerosi prestatori, saranno esposte a Foligno più di settanta opere selezionate fra quelle della collezione di Alvaro Marchini e della sua famiglia con una incisività specifica per l’aspetto più contemporaneo della Collezione.

La storia di Alvaro Marchini è stata scandita dall’impegno imprenditoriale e politico (comandante partigiano, medaglia d’argento della Resistenza, cofondatore della società che editò “l’Unità”, organo del Partito Comunista) e dalla passione per l’arte, che lo porta a collezionare e ad aprire nel 1959 a Roma la galleria La Nuova Pesa, con sede, prima in via Frattina e dall’autunno 1961, in via del Vantaggio.  La prima stagione della galleria, tra il 1959 e il 1976, vede coinvolto un gruppo di artisti e intellettuali, da Antonello Trombadori a Renato Guttuso, da Corrado Cagli a Pier Paolo Pasolini, da Alberto Moravia a Carlo Levi, legati ad Alvaro Marchini da amicizia, oltre che da una familiarità culturale e ideologica. Anche Simona e Carla, le due giovani figlie di Alvaro, partecipano attivamente alla gestione della galleria. Chiusa La Nuova Pesa nel 1976, Alvaro Marchini continua l’attività imprenditoriale e collezionistica sino alla morte, avvenuta il 24 settembre 1985. Un mese dopo la figlia Simona  apre una nuova galleria nella stessa città e con lo stesso nome, ma nuovo indirizzo, via del Corso. In un’ideale continuità sentimentale, si avvia a farsi testimone del proprio tempo sino a giungere ai nostri giorni.

Simona Marchini, che incarna un tempo necessariamente altro, rispetto a quello del padre, dal 1985 al 2020 realizza quasi 250 esposizioni, uno spaccato del vero, del vissuto e di ciò che sopravvive, soprattutto a Roma, di valori artistici dispersi e difficili. Scopre realtà creative portandosi fuori tiro dal coinvolgimento ideologico che aveva caratterizzato l’attività del padre Alvaro. Evita le correnti, privilegia liberamente il soggettivo.

Il suggestivo percorso espositivo realizzato al CIAC ricopre tutto l’arco del Novecento fino ai giorni nostri. L’esposizione segue in linea generale il criterio cronologico: insieme a una selezione dei “classici” relativi alla fase storica della Collezione, documenta la nuova ricerca artistica che rivela inedite soluzioni di figurabilità. Il visitatore potrà ammirare, tra le altre, opere di Giacomo Balla, Georges Braque, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Filippo De Pisis, René Magritte, Pablo Picasso, Giorgio Morandi, Renato Guttuso continuando poi con i lavori contemporanei di Carla Accardi, Luca Maria Patella, Cesare Tacchi, Mimmo Jodice, Enrico Castellani, Stefano Di Stasio, Felice Levini, Vettor Pisani, Maurizio Mochetti e Salvo. Tra gli importanti nuclei in mostra, si segnala una significativa raccolta dei disegni magistrali di George Grosz, Otto Dix e Scipione, che si potranno ammirare in dialogo con le opere pittoriche dei grandi maestri del Novecento. Particolarmente rara è inoltre l’esposizione dell’opera su tavola di Gino De Dominicis “Senza titolo”, facente parte della mostra che lo stesso artista realizzò nel 1996 nella galleria La Nuova Pesa, quando, oltre ad altre opere, espose l’installazione “L’Appeso”. Altrettanto rara in una mostra è l’opera “Senza titolo” di Jannis Kounellis, un olio su tela, metallo e coltello del 2013.

La mostra “Una storia nell’arte. I Marchini, tra impegno e passione” intende rendere omaggio a chi ha dato testimonianza attiva della cura, della conservazione e della promozione dell’arte. Allo stesso tempo offre l’occasione per riflettere sul Novecento, un periodo cruciale della nostra cultura. In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo edito dall’Accademia Nazionale di San Luca, con i testi introduttivi di Claudio Strinati, Segretario Generale dell’Accademia, Umberto Nazzareno Tonti, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, e Gianni Dessì, in qualità di coordinatore, nonché i saggi dei curatori Italo Tomassoni, Fabio Benzi, Flavia Matitti, Arnaldo Colasanti, una conversazione con Lucio Villari e le testimonianze di Carla e Simona Marchini. I servizi di mostra, le visite guidate e gli approfondimenti sono a cura di Maggioli Cultura.

Foligno/Spoleto
18/05/2022 13:55
Redazione
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