Le agenzie turistiche stanno già organizzando i pacchetti per il ponte dell'8 dicembre a Gubbio: qualche giorno nella città di pietra anche per seguire la cerimonia di accensione dell'albero di Natale più grande del mondo. Ecco perchè, fanno sapere gli operatori della ricettività cittadina, già le agenzie stanno telefonando per conoscere il nome del personaggio che avrà il piacere e l'onore di schiacciare il pulsante della luminaria.
Il nome è ancora sotto embargo anche se ieri il presidente degli alberaioli ha anticipato ai nostri microfoni che si potrebbe trattare di un premio Nobel per la Pace.
Dopo papa Benedetto 16esimo, dopo Papa Francesco, dopo il presidente della Repubblica Napolitano era difficile mantenere alto il tiro ed invece sembra che anche questa volta gli alberaioli ci siano riusciti.
Dunque un premio Nobel per la Pace. Ma chi? Inutile dire che dopo le parole di Lucio Costantini al Trg sera è iniziato una sorta di toto-Nobel.
La lista in teoria è lunghissima.
Ma volendoci divertire un po' qualche nome potremmo provare ad abbozzarlo.
Come? Partendo da quello che potrebbere essere stati gli agganci per gli eugubini al mondo del Nobel per la Pace.
Ad esempio con uno dei presidenti del segretariato del Nobel per la Pace, Walter Veltroni, che da queste parti qualche legame politico ha mantenuto – si pensi che è stato eletto nel 1992 con l'allora Pds proprio nel collegio eugubino, e ha nel tifernate Walter Verini un suo referente sul comprensorio.
Oppure un certo Enzo Cursio presente a Gubbio nel Luglio scorso ospite, come relatore, di uno dei convegni promossi dal Festival "Terracomunica" del direttore artistico Paolo Tosti.
Cursio si occupa da anni di rapporti internazionali, è amico personale del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama (premio Nobel 2009), e vice presidente del segretariato dei Nobel per la Pace.
Fare due più due ci sembra, se non ovvio, almeno presumibile.
Se dunque fosse stata la visita a Gubbio di Cursio a dare l'input, piuttosto che un interessamento dell'ex ministro Veltroni, potremmo provare a fare qualche nome:
da escludere l'unico Premio Nobel per la Pace italiano, Ernesto Teodoro Moneta, nel lontano 1907, ci si può concentrare su alcuni decisamente più recenti.
A partire dall'ultima, la pakistana Malala Yousafai, premiata nel 2014 per la lotta a favore dell'istruzione dei minori e delle donne nel suo Paese e nel mondo islamico.
Oppure alla 36enne giornalista, attivista yemenita Tawakkul Karman. Nel 2011 ha ricevuto assieme alle liberiane Ellen Johnson Sirlea e Leymah Gbowee il Premio Nobel per la pace "per la loro battaglia non violenta a favore della sicurezza delle donne e del loro diritto alla piena partecipazione nell'opera di costruzione della pace". Dal 2005 è leader del Movimento Giornaliste senza catene.
Papabile anche Shirin Ebadi, avvocato e pacifista iraniana, Premio Nobel nel 2003, prima iraniana e la prima donna musulmana a ottenere questo riconoscimento
Ed ancora, molto vicina ad Enzo Cursio anche Betty Williams Nobel nel 1976 per il suo ruolo di cofondatrice della Community of Peace People, un'organizzazione che si batteva per una soluzione pacifica della questione dell'Irlanda del Nord. Con lei il premio venne assegnato anche all'amica e collega di battaglie pacifiste Mairead Maguire.
Jody Williams poi è un'insegnante e pacifista statunitense, fondatrice della Campagna Internazionale per il Bando delle Mine Antiuomo e insignita del Premio Nobel per la pace nel 1997.
Da non escludere infine l'ipotesi di una associazione, come l'Onu – premiata nel 2005 – o "Medici senza frontiere" – insignita del premio nel 1999 “in riconoscimento del lavoro umanitario pioneristico dell'organizzazione in diversi continenti”
Per la cronaca c'è da dire che anche con il Dalai Lama, oltre che con il presidente Obama, Enzo Cursio ha rapporti stretti.
Dunque tante ipotesi suggestive. Non resta che attendere l'ufficializzazione del comitato alberaioli.
Gubbio/Gualdo Tadino
18/09/2015 09:18
Redazione