Allarme sul crollo dell’edilizia nell’eugubino-gualdese

La crisi sta mettendo in ginocchio l'edilizia umbra e non risparmia l'eugubino-gualdese, dove il settore aveva garantito per decenni lavoro e benessere. Ora non è più così. L'edilizia eugubina-gualdese incassa, come altrove, durissimi colpi con perdite di posti di lavoro, di ore lavorative e di fondi provenienti da opere pubbliche. Emerge un generale e pericoloso crollo di notevoli proporzioni per tutto l'apparato imprenditoriale che gravita attorno al comparto edile. Vendita degli alloggi quasi bloccata, cantieri interrotti, appalti pubblici paralizzati, imprese senza commesse nè liquidità. E' quanto evidenzia Stefano Pierotti Presidente territoriale della Cna. ''La situazione - ha aggiunto - è drammatica con una flessione che oscilla dal 35 al 50% su base annua. Nel primo trimestre 2010 il solo settore dell'artigianato, a livello regionale, ha registrato la peggiore performance in termini assoluti di cancellazione di imprese. Sono state 421 le cancellazioni, di gran lunga superiori alle nuove iscrizioni portando il saldo negativo a ben 128 imprese. Ciò significa che in 3 mesi hanno chiuso i battenti 2 imprese al giorno''. Per Pierotti ''il rischio che si corre è di mettere a repentaglio le professionalità, storie di imprese che per decenni hanno operato anche su questo territorio, creando ricchezza ed occupazione''. Secondo Cna Costruzioni è difficile che una mano arrivi dal settore pubblico, bloccato dal patto di stabilità che sostanzialmente obbliga i comuni all'immobilità assoluta, ''è per questo che il nostro invito è a fare programmazione, a trovare il modo affinchè dentro le amministrazioni locali vengano attivate le progettazioni oggi ferme in modo che queste si possano tradurre in gare di appalto, rendendo cantierabili una serie di opere anche piccole e di carattere urbano. Questi interventi possono costituire utili valvole di sfogo per le imprese e anche per i lavoratori, così da frenare anche l'aggravarsi del fenomeno disoccupazionale''.