È la scultura Belvedere Columns II di Beverly Pepper a chiudere, a Gubbio, il cerchio del percorso umbro fra le opere dell’artista. Collocata nell’ex convento che accoglie il Park Hotel Ai Cappuccini, è formata da due colonne, ognuna alta tre metri, in cemento, grafite e ossido, realizzate nel 1998. Un’opera che la stessa Pepper, quando era ancora in vita, aveva concordato con la proprietà di sistemare in maniera definitiva in questo angolo di paradiso che fa da cornice alla città di pietra. Un progetto che si è dovuto rimandare a causa dell’emergenza legata al Covid-19, finendo così per realizzarsi in assenza “fisica” dell’artista, che resta pur sempre protagonista attraverso l’immortalità delle sue opere. A presentare alla stampa Belvedere Columns II, è stato il Presidente della Fondazione Progetti Beverly Pepper, Michele Ciribifera, insieme a Maria Carmela Colaiacovo, amministratore delegato del Park Hotel Ai Cappuccini, e Francesca Colaiacovo. L’iniziativa, che vede coinvolte Colacem e Colabeton, si è tenuta in collaborazione con il Festival delle Arti 2021. “La nostra Fondazione - spiega Michele Ciribifera - ha tra i suoi obiettivi quello di portare a compimento i progetti sui quali l’artista aveva iniziato a lavorare in vita, seguendone fedelmente le intenzioni, la poetica e il concetto artistico. Con le Belvedere Columns II sentiamo di essere riusciti pienamente in questo intento. Grazie all’importante sinergia con la famiglia Colaiacovo, che dura da decenni, e alla quale la scultrice aveva dato grande fiducia, sono nate queste colonne monumentali. Realizzata con materiali industriali - provenienti dalle aziende Colacem e Colabeton - quest’opera, connubio ideale di forza ed eleganza, svetta finalmente nel luogo a lei predestinato: una location ricca di storia, ma che al contempo sa guardare al futuro con lungimiranza. Siamo estremamente grati alla famiglia Colaiacovo per aver continuato a dare energia a questo progetto che porta nel nostro territorio, un’altra grande scultura dell’arte contemporanea mondiale”.