Una storia di riconciliazione a distanza di 60 anni dall'occupazione tedesca in Umbria. Una pagina di amicizia, umanità, solidarietà. Una vicenda periferica ma di grande attualità per il messaggio universale che esprime attraverso le parole e l'esempio dei suoi protagonisti.
È quella narrata nel libro "Nel segno dei padri - la storia di Guglielmina e Peter", di Giacomo Marinelli Andreoli, giornalista e direttore del network televisivo TRG.
Il romanzo, edito da Marsilio Venezia, è stato presentato a Perugia presso la Sala Vaccara di Palazzo dei Priori, nel quadro delle iniziative legate alle celebrazioni per la Giornata della Memoria e del Ricordo. Sebbene non sia legata alle due pagine storiche della Shoah e delle foibe, come ha evidenziato in apertura l'assessore comunale alla Cultura, Teresa Severini, la storia raccontata nelle pagine di “Nel segno dei padri” rappresenta un episodio di straordinaria umanità collocato nel contesto terribile della Seconda guerra mondiale. Come un fiore che sboccia 60 anni dopo il conflitto nell'amicizia epistolare dei due protagonisti, Guglielmina Roncigli, figlia di uno dei 40 martiri di Gubbio, i civili fucilati dalla Wermacht il 22 giugno 1944 e Peter Staudacher, figlio dell'ufficiale medico tedesco ucciso in un bar eugubino due giorni prima e la cui morte provocò la tremenda rappresaglia.
A parlarne nell'incontro perugino, sono intervenuti insieme all'autore, Giuseppe Severini, presidente di sezione del Consiglio di Stato e il prof. Mario Tosti, presidente di ISUC e docente dell'ateneo perugino.
Un libro che ricuce in una vicenda strettamente privata un vulnus che ha macchiato il periodo storico di Gubbio e dell'Umbria in quel giugno 1944 – ha ricordato Severini – diventando motivo di divisione e per lunghi anni, di silenzio. Questa storia invece accende un luce su vicende tristi e contraddittorie, nelle quali si mescolano le responsabilità di chi le ha provocate – nell'agguato al bar cittadino – e di chi ha comandato e dato esecuzione all'efferata rappresaglia: due crimini rimasti impuniti – ha concluso Severini. Più ampia l'analisi di Tosti che ha inquadrato il caso di Gubbio nel panorama delle complesse dinamiche della lotta partigiana in Umbria, nel biennio dell'occupazione.
Nel corso dell'incontro sono intervenuti anche Franca Vantaggi, figlia della protagonista, che ha ricordato come la madre, Guglielmina Roncigli, abbia vissuto in modo del tutto personale questa storia di amicizia, senza condizionare né essere condizionata dal ruolo di presidente dell'associazione Famiglie 40 martiri che rivestiva; successivamente è stato coinvolto anche il prof. Antonio Marionni, testimone oculare di alcuni dei tragici fatti del 1944 da cui prende spunto la storia (l'incontro tra il Vescovo Beniamino Ubaldi, di cui Marionni era interprete conoscendo la lingua tedesca, e il colonnello Boelsen del comando tedesco a Gubbio) e
Il libro "Nel segno dei padri", uscito nelle librerie e in eBook dal 2017, è giunto alla sua seconda ristampa, ha avuto numerose recensioni locali e nazionali (l'ultima, domenica scorsa, sulle pagine di cultura de “Il Sole 24 ore”), è stato finalista 2018 del premio Acqui Storia, tra le rassegne internazionali di rilievo per i romanzi storici ed ha vinto il premio della critica al Concorso letterario “Montefiore”.
Perugia
12/02/2019 18:50
Redazione