Per la prima volta in mostra e per la prima volta insieme, con i Ceri di Gubbio, i Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, i Candelieri di Sassari, protagonisti della "Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane" Patrimonio dell'Umanità e simbolo della tradizione mediterranea. I simboli delle cinque manifestazioni saranno al centro di una imponente installazione, che si inaugura domani martedi' 17 dicembre alle ore 18.00 allo Studio Museo Messina di Milano.
Nella giornata di ieri è iniziato l'allestimento della mostra nel Museo milanese, ubicato nella chiesa sconsacrata di San Sisto, che fu atelier di uno dei più rappresentativi maestri della scultura figurativa del Novecento, Francesco Messina. I ceri mezzani sono stati trasferiti a Milano dove lunedì 16 dicembre saranno installati all'interno dello Studio, dove saranno collocati a cura di una equipe eugubina composta da delegati del Comune di Gubbio e dell'Università dei Muratori. Un trasferimento che è stato reso possibile grazie alla collaborazione delle ditte racem e Ikuvium.
Ad ospitare la rassegna che sarà inaugurata martedì prossimo, alla presenza tra gli altri del sindaco Stirati, lo studio Messina, uno spazio dell'arte "accademica" dove lo stesso homo faber è al servizio del sacro, della comunità, o della propria ispirazione d'artista e dove entreranno a pieno titolo queste opere storiche, forgiate da artigiani, architetti e scultori. Torri come il Giglio di Nola che svetterà dal piano inferiore fino alla cupola, “Spirale di Luce” che riproduce una storica Macchina di Santa Rosa, la struttura "svestita" della gigantesca Varia di Palmi sulla cui cima il giorno della festa "vola" una bambina, i Candelieri di Sassari con i loro nastri colorati e, infine, i Ceri di Gubbio, "Ceri mezzani" in arrivo dalla gloriosa “Corsa” eugubina, ricongiunta alle altre quattro feste in attesa dell'estensione della candidatura UNESCO della Rete, in corso di definizione.
Alle strutture "a riposo", private delle centinaia di corpi che le sostengono e le animano durante il faticoso percorso, rispondono le “macchine vive”, catturate nei loro movimenti vertiginosi dall’obbiettivo del regista-compositore Francesco De Melis, autore dei film in mostra, prodotti dall’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia: ogni giorno, sulla volta e sotto gli archi, prenderà vita grazie a un complesso sistema di proiezione, l’epico affresco digitale di questo straordinario trasporto. Tra i video che saranno proiettati durante l'esposizione milanese, anche il pregevole corto sulla Festa dei Ceri, realizzato dallo stesso De Melis nel 2018.
La comunità eugubina è pronta dunque a prendere parte ad un progetto di valorizzazione e promozione culturale in un contesto straordinario quale il centro di Milano che tra qualche giorno sarà raggiunto dai Ceri mezzani e relative componenti (barelle e Santi) sottoposte nei giorni scorsi alle cure della restauratrice volontaria Rita Fumanti.
I Ceri saranno montati nella loro interezza e sorretti dai Ceppi ottocenteschi esposti alle Memorie Ubaldiane.
L’Università dei Muratori ed il Comune di Gubbio, in qualità di proprietari dei beni, hanno infatti condiviso la scelta con le altre componenti della Festa di evidenziare lo “straordinario trasporto” mediante la sontuosa verticalità delle strutture pronte alla Corsa.
La mostra a cura della dott.ssa Patrizia Nardi, Responsabile Tecnico Scientifico progetti UNESCO Rete delle Macchine e di Maria Fratelli, Dirigente Servizio Case Museo e Progetti Speciali Comune di Milano con il contributo dell’antropologa Patrizia Giancotti rappresenta dunque un’ulteriore tappa di crescita di Gubbio all’interno della Rete delle Grandi Macchine a Spalla in vista di una ricongiunzione solo formale in ottica unescana.
All'indomani dell'inaugurazione della mostra di Milano, mercoledì 18 Dicembre alle ore 18.00 presso la Sala Consiliare di Palazzo Pretorio a Gubbio verrà presentato alla città il lavoro di aggiornamento della schedatura del dossier sulla Festa dei Ceri, svolto direttamente da componenti delle comunità ceraiole sotto la guida dell’antropologa Luisa Vietri coordinata dalla dott.ssa Patrizia Nardi.
L’incontro “Patrimonio culturale immateriale italiano. La comunità dei Ceri per una catalogazione partecipata e condivisa” sarà aperto alla città.
Gubbio/Gualdo Tadino
16/12/2019 09:19
Redazione