Le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata sono scesi in piazza in tutta Italia, aderendo allo sciopero nazionale proclamato da Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Fpl, per chiedere il rinnovo dei contratti collettivi nazionali Aiop e Aris. Anche in Umbria, il personale del settore ha incrociato le braccia, rivendicando "l'apertura immediata di un tavolo negoziale e costringendo le controparti datoriali ad affrontare un confronto volto al riconoscimento dei loro diritti economici e contrattuali". La vertenza in Umbria coinvolge 600 lavoratori, 200 mila in Italia. La mobilitazione riguarda i dipendenti delle strutture sanitarie private associate all'Associazione italiana ospedalità privata e l'Associazione religiosa istituti socio-sanitari, o comunque aderenti al Ccnl Aiop-Aris. Le 12 strutture umbre coinvolte - si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil - hanno partecipato alla protesta, che ha avuto origine dall'interruzione delle trattative lo scorso giugno. In quella sede, le organizzazioni chiedevano un percorso per la creazione di un contratto collettivo unico per il settore socio-sanitario. "Tuttavia, i problemi emersi e i vincoli posti dalle associazioni datoriali hanno reso impossibile il raggiungimento di un accordo, costringendo i sindacati a proclamare lo sciopero di oggi", prosegue la nota.