La seconda Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, presieduta da Franco Tomassoni, ha approvato a maggioranza, in sede redigente, l''articolato del disegno di legge regionale ''''Governo del territorio e pianificazione'''' che disciplina a livello umbro le norme sugli ampliamenti edilizi e sulle facilitazioni previste nell''accordo Stato-Regioni sul cosiddetto Piano casa, introducendo innovazioni nell''attivita'' di programmazione e pianificazione regionale. Relatori del disegno di legge che martedi'' prossimo verra'' sottoposto ai voti del Consiglio regionale - riferisce una nota della Regione - sono Giancarlo Cintioli (Pd) per la maggioranza e Raffaele Nevi (FI-Pdl) per le opposizioni. Tre le novita'' sostanziali inserite all''ultimo momento - riferisce una nota della Regione - con emendamenti predisposti dalla Giunta: nelle zone rurali potranno usufruire di agevolazioni procedurali, in pratica presentare la semplice dichiarazione di inizio attivita'' (Dia) coloro che intendono ampliare gli edifici gia'' esistenti al 1997; gli edifici esistenti nelle zone produttive a destinazione artigianale, industriale e per servizi, ad esclusione di quelli alberghieri, extra alberghieri e commerciali, ''''possono essere ampliati ovvero demoliti e ricostruiti con incremento massimo del 20 per cento della superficie utile coperta'''', a condizione che l''intervento riguardi una superficie complessiva di almeno 20mila metri quadri, che riqualifichi tutta l''area circostante, che sia preceduto da un piano attuativo con previsioni planivolumetriche da sottoporre al parere della Provincia; ampliamenti sono infine consentiti, nella misura massima di 70 metri quadrati, anche per gli edifici abusivi che hanno ottenuto regolare sanatoria entro il 31 marzo 2009. Nel corso della votazione sono stati approvati dieci emendamenti, sottoscritti dal consigliere Armando Fronduti (Fi-Pdl) rispetto ai 23 presentati: il piu'' rilevante riguarda la riduzione della superficie delle coperture delle serre in vetro ai fini della tutela ambientale. Un solo, emendamento, rispetto ai sei presentati da Ada Girolamini (Sdi-Uniti nell''Ulivo), e'' stato approvato e riguarda proprio gli interventi di ricostruzione nelle aree produttive. Respinti invece tutti gli altri, una decina, a firma di Raffaele Nevi e Enrico Sebastiani (Fi-Pdl) e tre di Oliviero Dottorini (Verdi e civici) che nella seduta precedente si era visto accettare la proposta di scorporare gli articoli relativi a perequazioni e premialita'' edificatorie che verra'' affrontato un distinto disegno di legge. Subito dopo il voto, il presidente Franco Tomassoni ha espresso la sua soddisfazione per il grande lavoro fatto in Commissione e per il risultato conseguito, ''''con opportune modifiche ed integrazioni siamo arrivati a varare un testo importante e complesso capace pero'' di difendere e tutelare ulteriormente il paesaggio umbro senza rinunciare alle semplificazioni ed ai benefici che la legge nazionale prevede''''. Critico il giudizio di Raffaele Nevi (Fi-Cdl), ''''La Regione Umbria - ha detto - ancora una volta ripropone una serie di vincoli e di ostacoli alla attivita'' di chi intende intraprendere. La legge finisce per snaturare proprio le finalita'' che il Governo Berlusconi si e'' prefisso in termini di semplificazione, indispensabile anche sostenere l''economia in un momento di crisi''''. Di disegno di legge importante discusso e partecipato con le categorie e in gran parte modificato in commissione ha parlato Giancarlo Cintioli (Pd) che ha concluso, '''' e'' stato fatto un buon lavoro, un passo in avanti verso una urbanistica regionale di qualita''''''. Il testo approvato, nella parte relativa agli ampliamenti, prevede, nel rispetto della normativa sismica e di sostenibilita'' ambientale: per gli edifici a destinazione residenziale, interventi edilizi entro il limite massimo del 20 per cento della superficie utile calpestabile di ciascuna unita'' immobiliare. Gli edifici si intendono di: tipologia monofamiliare o bifamiliare o di superficie utile calpestabile non superiore a 350 metri quadrati, indipendentemente dal numero delle unita'' immobiliari e comunque fino al massimo complessivo di 70 metri quadrati. Per le demolizioni e i recuperi gli incrementi di superficie raggiungono il limite massimo del 25 per cento della superficie, e nel caso di interventi su immobili con un minimo di otto alloggi e di 800 metri quadrati, l''incremento possibile della superficie e'' destinato, ''''qualora si realizzino nuove unita'' abitative, almeno per il 50 per cento alla realizzazione di abitazioni di almeno 60 metri quadrati da locare a canone concordato''''.
18/06/2009 08:16
Redazione