Un miglioramento della qualità dell'aria già dal 2015 che passi attraverso interventi sul traffico urbano. Chiusura progressiva al traffico pesante nelle aree urbane di Perugia, Terni, Foligno e Corciano. Passaggio a nuovi sistemi di riscaldamento ad alta efficienza al posto di caminetti e stufe tradizionali alimentate a legna.
Sono queste le linee guida del Piano regionale per la qualità dell'aria predisposto dalla Giunta regionale ed approvato (16 sì, 8 no) dall'Assemblea di Palazzo Cesaroni.
Il relatore di maggioranza, Gianfranco Chiacchieroni, ha spiegato che “il Piano della qualità dell’aria è un programma pluriennale dal 2014 al 2020, che prevede una serie di interventi su combustione da riscaldamento civile, da autotrasporto e legata ad attività industriali. Sono previsti interventi di limitazione del traffico nei centri urbani, di superamento graduale nell’ambito della combustione domestica dei tradizionali mezzi e un monitoraggio per quanto riguarda le emissioni in atmosfera da processi produttivi delle nostre fabbriche. L’Agenzia regionale per l'ambiente è il soggetto incaricato dei controlli e le Amministrazioni comunali dovranno
operare per raggiungere quelle modifiche e quegli obiettivi di contenimento dei livelli di inquinamento dell’aria. Ci aspettiamo molto dalle iniziative istituzionali del Governo, ci aspettiamo anche molto dai contributi che la stessa comunità scientifica può fornire e dai cittadini, perché il clima è il risultato dei loro comportamenti. Questo piano deve essere accompagnato anche da un momento di riflessione collettiva di tutta la società regionale e deve vedere appunto l’impegno delle istituzioni e della società civile
Il relatore di minoranza, Massimo Mantovani (NCD), ha invece sottolineato che “l’unica possibilità che questo Piano ha di cogliere, almeno in parte, gli obiettivi è proprio quella della sensibilizzazione dei cittadini e quindi occorre sviluppare una cultura che ci metta al riparo dai pericoli dell’inquinamento, senza, però, avere gli strumenti sia di intervento reale e neanche a disposizione eventuali strumenti sanzionatori. Dalle analisi risulta che l’inquinamento in Umbria si possa ascrivere per un terzo alla combustione delle imprese, un terzo al traffico e un terzo alla combustione domestica, soprattutto per quanto riguarda il riscaldamento.
Il Piano parte dal fatto che per quanto riguarda gli impianti industriali, sostanzialmente, poco c’è da fare. Per quanto riguarda le città maggiori, Perugia, insieme a Corciano, Terni e Foligno, e per quanto riguarda l’area insistente sulla statale 75, lì sono stati previsti alcuni provvedimenti che difficilmente potranno funzionare. Non si capisce come dovrebbe essere ridotto il traffico urbano. Come non è chiaro come dovrebbero aumentare i passeggeri della ferrovia sulla linea ferroviaria Perugia Foligno Spoleto, mentre la famosa metropolitana di superficie non è mai stata fatta e il
minimetrò di Perugia intercetta solo il 20 per cento degli utenti che si recano nel Capoluogo di regione. Se blocchiamo il traffico degli automezzi superiori a 35 quintali nelle città maggiori, rischiamo di impoverire ancora di più i centri storici. È condivisibile l'idea di rendere più efficienti gli impianti di riscaldamento, ma i cittadini, in un tempo di crisi, sono disponibili a cambiare le proprie stufe per centrare questi obiettivi? Il miglioramento del sistema di trasporto pubblico si scontra con scelte sbagliate e con una azienda unica nata in ritardo e ora oberata dai debiti.
Sulla realizzazione di impianti di cogenerazione per la produzione di energie e per gli impianti di recupero ai fini energetici dei residui della filiera zootecnica ci scontreremo con il diffuso comitatismo. Avevamo chiesto in Commissione un programma più dettagliato per quanto riguarda l’accompagnamento di questi interventi, dato che i Comuni hanno ben pochi mezzi a disposizione. Se la Giunta intende accompagnare questo atto con un programma di interventi che possano aiutare al raggiungimento di questi obiettivi, a convincere i cittadini a prendere un mezzo pubblico che rispetto al mezzo privato è più lento, visti i cambi che si debbono fare”.
Perugia
17/12/2013 19:05
Redazione