Arresti Gubbio: donne Prc e Sel, doppiamente parte lesa da Goracci

"Ci sentiamo doppiamente parte lesa: come donne in primis, oltre che come esponenti di Rifondazione". Lo affermano, in un comunicato congiunto, Irene Bregola, Roberta Fantozzi e Rosa Rinaldi della Segreteria nazionale del PRC, a proposito di quanto sta emergendo sull'ex sindaco di Gubbio Orfeo Goracci. "Rileviamo che ai reati già gravi contestati all'ex Sindaco di Gubbio Orfeo Goracci, su cui gli inquirenti opereranno le opportune verifiche, se ne è aggiunto uno particolarmente odioso. Ci riferiamo evidentemente alla violenza sessuale, aggravata dal fatto di essere stata esercitata da un pubblico ufficiale. Se tali accuse dovessero essere confermate dalle indagini, ci troveremmo di fronte ad un quadro gravissimo, ad un abuso di potere intimidatorio e ricattatorio esercitato sul corpo delle donne, ad una violenza fisica e psicologica, massima espressione del dominio di sesso. Auspichiamo con forza che la magistratura faccia piena chiarezza, in tempi rapidi", concludono. Ma anche la sponda femminile del SEL regionale dice la sua in una nota: "Le notizie che stanno arrivando in seguito all'arresto di Orfeo Goracci e altre nove persone ci hanno profondamente scosse e turbate. Se tutto fosse confermato, il quadro della vita all'interno del comune di Gubbio nei dieci anni passati sarebbe estremamente preoccupante: un luogo come tanti altri dove quotidianamente si perpetua ai danni delle donne un meccanismo maschilista fatto di avances, molestie, esibizione del potere. Ci scuote profondamente il fatto che tutto ciò sarebbe accaduto in una città governata dalla sinistra. Eppure siamo tra coloro che non si sono mai fatte illusioni: patriarcato e maschilismo vivono nella società e sopravvivono persino in organizzazioni che dovrebbero averli cancellati dal proprio dna. Non è mai accaduto infatti che il nostro discorso politico si rivolgesse soltanto a ciò che viveva fuori dai partiti: il nostro esercizio critico è stato sempre rivolto anche all'interno. Sulla questione dell'arroganza del potere e delle sue sfaccettature abbiamo chiesto che il centro-sinistra umbro produca una profonda discontinuità con tutto il malcostume, che viene segnalato dalle inchieste e che forse è sfociato addirittura in veri e propri reati. E' con ancora più forza che chiediamo che gli stessi partiti aprano una riflessione sul rapporto uomo/donna per andare oltre le enunciazioni dei documenti ufficiali e affrontare la realtà della vita quotidiana. Chiediamo anche che la regione in breve tempo concluda l'iter della legge contro la violenza sulle donne e investa risorse economiche, essendo una delle poche regioni che non l'ha ancora fatto. Il tempo è già scaduto: rimuovere, a cominciare dall'interno dei partiti, gli ostacoli materiali e culturali che impediscono il dispiegarsi della piena libertà delle donne è un compito a cui nessuna politica di sinistra può più sottrarsi".