"E' davvero motivo di sommo gaudio constatare come il bene compiuto dai santi si dilati nello spazio e nel tempo e giunga fino a noi. Da' conforto vedere una cosi' ampia partecipazione di fedeli e la presenza delle autorita', a dimostrazione che l'esempio del Poverello di Assisi interroga ancora le coscienze e la comunita' e ci attira al Signore": cosi' il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, nell'omelia nella basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi.
Una solenne celebrazione che ha unito il Perdono nel santuario della Porziuncola e la chiusura dell'ottavo centenario del giubileo inaugurato il 2 agosto dello scorso anno nell'ambito del quale si e' svolto anche il pellegrinaggio privato di Papa Francesco. E proprio portando "il cordiale e benedicente saluto" del Pontefice che il cardinale Parolin ha manifestato, citando San Francesco, la sua "letizia" per poter celebrare, con la folla di pellegrini che ha gremito la basilica di Santa Maria degli Angeli, la ricorrenza del Perdono di Assisi alla conclusione dell'anno che ricorda l'ottavo secolo dalla sua istituzione. Le celebrazioni si erano aperte ieri con la processione e con il sindaco Proietti, unitamente al Vescovo Sorrentino, a guidare le cerimonie istituzionali e civili.