E' stato definito "un eroe della terra umbra" e una figura che "va oltre l'appartenenza al Corpo della polizia" perche' "appartiene a tutta l'Italia", visto che con il suo atto "ha inflitto un duro colpo alle cosiddette nuove Brigate rosse". Grande la commozione dei presenti, stamani ad Assisi, durante la cerimonia di intitolazione del nuovo commissariato di polizia alla memoria del sovrintendente capo Emanuele Petri, ucciso nel 2003, a 48 anni, durante un conflitto a fuoco, su un treno Roma-Firenze, che porto' alla morte del terrorista Mario Galesi e all'arresto di Nadia Desdemona Lioce.
All'inaugurazione del commissariato, nel settembre scorso, era stata preannunciata questa intitolazione.
Oggi quindi si sono ritrovati a Palazzo Giampe', in pieno centro storico, il sottosegretario all'Interno, Gianpiero Bocci, e il Capo della polizia, prefetto Alessandro Pansa. Con loro, molte le presenze tra autorita' civili, militari e religiose, tra cui il cardinale Gualtiero Bassetti, il custode del Sacro Convento di Assisi padre Mauro Gambetti, il questore di Perugia, Carmelo Gugliotta, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il sindaco di Assisi, Antonio Lunghi.
C'erano, naturalmente, anche i famigliari di Petri, i fratelli Leopoldo, Elisabetta ed Alessandro, e la vedova, Alma, che dopo la morte del marito e' impegnata per diffondere la cultura della legalita' nelle scuole e tra i piu' giovani. Per questo motivo il prefetto Pansa l'ha ringraziata.
Petri, con il suo atto di coraggio - ha ricordato Pansa - "ha impedito alle Br di rinascere", permettendo poi agli investigatori di recuperare documenti risultati decisivi per smantellare queste nuove cellule terroristiche "pericolosissime. Questi epigoni delle Br, in un rigurgito antistorico, pensavano di ricostruirle ed avevano gia' segnato episodi gravi come le uccisioni di D'Antona e Biagi, ma grazie ad una operazione sui treni, che quotidianamente la polizia fa per la sicurezza del Paese, si sono imbattuti in un eroe, e questo momento e' stato di svolta per mettere fine alla lotta al terrorismo di matrice marxista-leninista delle Br".
Gugliotta ha sottolineato che l'iniziativa e' stata voluta proprio dal Capo della polizia, che ha fatto di tutto per intitolare il commissariato ad "un simbolo di questa regione, un eroe ancora vivo e presente fra di noi".
Secondo Bocci "la scelta di dare il nome di Petri, figlio dell'Umbria, a questo commissariato e' straordinaria perche' Assisi e' la citta' della pace, della solidarieta' e di valori e principi forti come quelli che guidano gli uomini e le donne della polizia e di tutte le forze dell'ordine".
Petri, originario di Tuoro sul Trasimeno, aveva 48 anni quando venne ucciso nella sparatoria avvenuta tra le stazioni di Camucia e Castiglion Fiorentino. Il cardinale Bassetti, allora vescovo di Arezzo, porto' l'ultimo saluto al poliziotto sia accorrendo nel luogo stesso del fatto sia durante i funerali. Bassetti ha ricordato quei momenti prima della benedizione al commissariato, annunciata con queste parole: "Questo e' il sigillo di Dio su un uomo che ha onorato la sua esistenza".
A scoprire la targa, con la scritta "Emanuele Petri - Sovrintendente capo della polizia di Stato - Medaglia d'oro al valor civile", sono stati i fratelli e la moglie Alma. (
Assisi/Bastia
02/04/2016 12:51
Redazione