'Come potete constatare nella raffigurazione, alla destra del Signore, il Paradiso, alla sinistra invece, l'Inferno. Auspico vivamente a tutte le persone di sedere sempre alla destra di Nostro Signore Gesu' Cristo, e mai a sinistra; naturalmente sto parlando in chiave spirituale perche' le altre 'destre e sinistre' sono solo momentanee'. Lo ha detto stamani Padre Guseppe Piemontese, Custode del Sacro Convento di Assisi, durante la presentazione del restauro de 'Il Giudizio Universale', affresco di Cesare Sermei del 1623 posto sull'abside semicircolare della Basilica Inferiore di San Francesco, luogo abituale della preghiera dei frati. 'Voglio ringraziare la Fondazione Monte dei Paschi di Siena che ha reso possibile il ripristino di questo importante affresco - ha detto il Custode -, Padre Vincenzo Coli, ideatore e promotore dei lavori di restauro e tutti i tecnici che vi hanno partecipato'. Il restauro, effettuato con le direttive della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria, e' stato eseguito dalla societa' di Spoleto Tecnireco, di Sergio Fusetti e Paolo Virilli, attraverso un'equipe diretta da Fusetti con Elena Ottaviani(assistente alla direzione tecnica), Silvia Tardioli, Marco Perla, Sara Panzino, Lucia Gustinelli, Giuseppe Brazzini (Capo Cantiere). All'incontro con la stampa presenti anche gli storici Paola Salari Mercurelli ed Elvio Lunghi dell'Universita' per stranieri di Perugia, nonche' Marco Gualtieri della Fondazione Monte dei Paschi che ha finanziato gli interventi di ripristino. Nella pubblicazione che illustra il significato ed il percorso di recupero dell'opera, il presidente della Fondazione Gabriello Mancini ha evidenziato che l'organismo 'guarda all'arte con molta attenzione, come del resto fanno anche le altre Fondazioni di origine bancaria; la somma erogata a favore di questo settore e' superiore rispetto ad altri campi d'intervento, a testimonianza che il supporto nell'ambito artistico e' tra le priorita', con particolare riguardo al recupero, conservazione e restauro del grande ed ineguagliabile patrimonio storico ed architettonico del Paese'. Sull'affresco, di 200 mq, ha detto padre Piemontese 'le ingiurie del tempo, il fumo delle candele che per secoli sono stati strumenti di illuminazione e segni della fede e della devozione del Popolo di Dio, disattenzioni di frati e coristi, avevano arrecato piu' di un'offesa alle pareti e all'affresco, fino a renderlo quasi irriconoscibile'. L'equipe dei restauratori, e' stato detto, ha cosi' proceduto al fissaggio preventivo dei sollevamenti di pellicola pittorica e di intonaco a rischio di caduta, mentre l'operazione di pulitura, preceduta da una serie di saggi di messa a punto della metodologia di applicazione dei vari prodotti, e' stata eseguita in maniera differenziata. Particolarmente impegnativa l'estrazione dei sali, ma i risultati, e' stato evidenziato, sono stati di grande effetto, dato il recupero delle qualita' cromatiche del ciclo pittorico. La ripresentazione estetica finale, si e' poi mossa su criteri filologici secondo i dettami della 'Teoria del restauro' di Cesare Brandi. Da domani 17 settembre, inoltre, nel Museo del Tesoro della Basilica, sara' aperta al pubblico la mostra degli studi preparatori di Cesare Sermei che si protrarra' fino al 31 ottobre 2009, provenienti dall'ampia e poco conosciuta raccolta di disegni della Biblioteca Comunale di Assisi.
Assisi/Bastia
16/09/2009 17:38
Redazione