Aviaria, l'Umbria non si è fatta trovare impreparata

“Un evento atteso, che non ha trovato l’Umbria impreparata”. Così l’assessore alla sanità della Regione Umbria ha commentato il ritrovamento del germano risultato poi positivo al virus dell’H5N1. Regione Umbria, strutture delle Asl, servizi veterinari ed Istituto Zooprofilattico hanno attivato – prosegue l’assessore - tutte le procedure previste dalle Direttive sull’influenza aviaria in caso di presenza di un animale infetto. Sin dal ritrovamento dell’animale “sono stati messi in atto gli accorgimenti necessari ad isolare la zona ed evitare qualsiasi contatto. Gli umbri possono dunque stare tranquilli, non c’è alcun pericolo per l’uomo. Non bisogna lasciarsi prendere da paure infondate, al contrario occorre usare i normali accorgimenti igienici che fanno parte del nostro vivere quotidiano”. Dall’assessore anche l’invito a “continuare a consumare carni bianche e polli che, oltre che far parte di una corretta alimentazione, fanno bene alla salute e sono assolutamente sicuri. Proseguono infatti a ritmo serrato i controlli sugli allevamenti che finora hanno dato un esito più che rassicurante”. Nel fare il punto sulle misure attivate, l’assessore ha poi ricordato che, dopo la riunione dell’Unità di crisi, le istituzioni coinvolte hanno assunto le seguenti decisioni: è stata definita una zona di protezione di tre chilometri, che interessa parte dei comuni di Panicale e Magione, ed una di sorveglianza (di 10 chilometri), comprendente parte dei Comuni di Panicale, Magione, Castiglione del Lago, Paciano, Piegaro, Citta' della Pieve e Perugia; verrà completato il censimento regionale degli allevamenti rurali (cioè di consistenza inferiore ai 250 capi), avendo i servizi veterinari già realizzato quello sugli allevamenti di consistenza superiore, con contemporaneo sopralluogo da parte delle Asl.