Nel decimo anniversario della Giornata mondiale del donatore di sangue, il presidente Avis Umbria, Giovanni Magara lancia l'allarme per l''autosufficienza in ambito regionale e per la continuita' delle prestazioni sanitarie.
In una conferenza stampa che si e'' svolta oggi nella sede della Provincia di Perugia, sono stati forniti alcuni dati definiti ''preoccupanti''. ''A fine maggio - ha spiegato Magara
-, registriamo 17.765 donazioni a fronte delle 17.962 dell'anno precedente, con un saldo negativo di -1.1%, 197 donazioni in meno. E i prossimi mesi sono quelli notoriamente critici, in cui si determina annualmente un decremento fisiologico''.
Per mantenere lo standard necessario, servirebbero - e' stato aggiunto - 15 nuovi donatori al giorno, a partire da oggi e fino al 31 dicembre prossimo.
''Siamo in sofferenza - ha evidenziato ancora Magara - e il problema di garantire le cure necessarie ai malati e' effettivo e concreto. Il mondo sanitario e' in difficoltà, c'e' bisogno
che i cittadini, idonei, diventino donatori periodici''. Come recita lo slogan della decima giornata mondiale del donatore di sangue, ''Il tempo di un caffè e regali il dono della vita''.
Il vicepresidente della Provincia di Perugia, Aviano Rossi ha ricordato i risultati ''positivi'' conseguiti con la sottoscrizione del protocollo d''intesa fra l'ente e l'Avis, ''la prima esperienza del genere in Italia''. A suo avviso si e' trattato di ''un percorso virtuoso di sensibilizzazione dei cittadini che aveva portato ad accrescere sensibilmente il numero di donatori''. ''Tanto che, nel tempo - ha aggiunto -, quell'accordo e' divenuto un modello di riferimento nazionale. Ora, pero', la macchina delle donazioni sembra rallentare. Occorre fare un nuovo salto di qualita'''.
Il vicepresidente della Provincia ha sostenuto la necessita' che la Regione Umbria, in particolare, l'assessorato alla Sanita' "si faccia carico del problema e definisca un Piano sangue, una strategia di gestione piu' strutturata che definisca le modalita'' per arrivare al pareggio fra richiesta di sangue e donazioni e gli usi più appropriati del sangue e derivati''.
All'incontro ha preso parte anche il consigliere Avis nazionale Gildo Moscoloni che ha evidenziato come le problematiche umbre siano le stesse riscontrate nel resto del Paese: ''si vive piu' a lungo, la sanità ha fatto passi da gigante, le cure mediche sono in aumento e di conseguenza anche la necessita' di sangue''.
In Umbria, un gruppo di 30.539 volontari Avis ha donato sangue, nel 2012, per 42.942 volte in forma periodica, anonima e totalmente gratuita, garantendo un servizio definito indispensabile per tutta la collettivita' regionale.
Perugia
14/06/2013 18:30
Redazione