Nonostante le difficoltà economiche in cui si sono ritrovate le aziende a causa della mancanza di lavoro, alla fine si può tracciare un bilancio tutto sommato positivo per il comprensorio eugubino, visto che nel corso del 2008 sono state più le imprese che hanno aperto i battenti che quelle costrette ad abbassare la saracinesca. A fronte di 216 iscrizioni alla Camera di Commercio Industria e Artigianato infatti sono state "soltanto" 207 le cessazioni, con un saldo positivo di +9, a fronte del -17 registrato nel 2007.
Il fatto può sembrare strano ma non lo è. Primo perché la crisi esplosa la scorsa estate con il crollo delle borse farà sentire i suoi effetti soltanto nel 2009, secondo perché soprattutto alcuni particolari settori hanno risentito del difficile periodo economico.
Analizzando i dati forniti dalla Camera di Commercio Industria e Artigianato di Perugia emerge infatti un andamento piuttosto disomogeneo, con settori, come l'agricoltura, che hanno registrato un seppur timido saldo positivo, e altri, come le costruzioni, che, davanti ad un crollo vertiginoso delle commesse, non hanno potuto far altro che chiudere i battenti.
In particolare, di fronte alle 28 imprese edili aperte nel 2008 ce ne sono state 48 che hanno abbassato la saracinesca, con un saldo negativo di -20. Un vero e proprio crollo visto che nel 2007 il settore era stato l'unico ad aver registrato un timido, ma pur sempre positivo, aumento con un +3. Le cause della crisi? Il calo delle commesse ma anche l'aumento degli importi degli appalti, con cifre irraggiungibili per tutte quelle piccole e medie imprese del comprensorio eugubino.
Ma la crisi non ha colpito soltanto le costruzioni. Saldi negativi si sono registrati anche per le attività manifatturiere, con 22 esercizi che hanno chiuso a fronte di 11 aperture, il commercio, sia all'ingrosso che al dettaglio, con un saldo negativo pari a -8 e il settore alberghiero e della ristorazione che ha visto 7 iscrizioni e ben 9 cessazioni, settori che comunque già da qualche tempo erano stati protagonisti di un lento ma inesorabile andamento verso il basso.
E sarà stata forse proprio la crisi economica che ha colpito in particolar modo l'industria ad aver dato un nuovo impulso all'agricoltura che, a sorpresa, nel 2008 ha registrato un saldo positivo di 3 unità. In questo caso sono state infatti 43 le imprese agricole nate lo scorso anno, a fronte di 40 cessazioni. Ed è sempre l'agricoltura a registrare il maggior numero di aziende, con 950 unità, seguita dal commercio, a quota 742, dalle costruzioni, 535 e dalle attività manifatturiere, 350.
Bene anche il settore delle attività immobiliari e di noleggio, che ha registrato un +3, e le attività di intermediazione monetaria e finanziaria, a quota +1. Saldo positivo anche per i trasporti con 6 iscrizioni e 5 cessazioni, mentre lo scorso anno il settore aveva registrato un pericoloso -9. Nonostante questo però le aziende eugubine sono in difficoltà e molte sono già ricorse al licenziamento dei dipendenti. Per loro il 2009 non sarà certo un anno felice.
07/02/2009 08:26
Redazione