Bancario accusato di usura, chieste misure meno restrittive

Ha negato ogni addebito l’impiegato di Nocera Umbra, cassiere dell’agenzia spoletina di via Trento e Triste della Banca di Roma, accusato di usura continuata e aggravata in concorso. L’uomo, conosciuto a Nocera come moralmente irreprensibile, ha ricostruito, alla presenza del suo legale, l’avvocato folignate Aurelio Pugliese, la sua versione dei fatti, , respingendo di fronte al giudice per le indagini preliminari Giovanni Borsini ogni addebito. Si dunque concluso con la contestazione in toto del capo d’imputazione l’interrogatorio di garanzia tenutosi in carcere ieri mattina alle dieci. Il penalista che assiste il bancario ha formalmente richiesto al magistrato la revoca della misura cautelare o in alternativa l’applicazione di misure meno restrittive, quali, nell’ordine, gli arresti domiciliari, l’obbligo di dimora o l’obbligo di firma. Co-indagato per lo stesso reato anche l’ex direttore di filiale, residente a Terni, il quale però si è avvalso della facoltà di non rispondere. Val la pena ricordare che l’istituto di credito risulta totalmente estraneo alla ipotizzata attività d’usura.