Non era capace di intendere e volere al momento dei fatti. È quanto ha stabilito il professor Traverso, consulente del pubblico ministero, dopo aver visitato la mamma di Promano che, alcuni mesi fa, accoltellò il figlio di 11 anni con problemi di disabilità ferendolo gravemente.
La donna, subito dopo il fatto, venne ricoverata in stato di choc e sta scontando un periodo di detenzione nella struttura per malati di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova.
Secondo quanto stabilito dallo psichiatra, dovrà rimanere ancora in quella struttura ma con delle piccole particolarità rispetto ad altre situazioni. Solitamente la revisione del provvedimento restrittivo viene valutata ogni sei mesi da una commissione. Per la mamma di Promano, invece, la revisione è stata disposta mensilmente. Questo significa, come ha spiegato l’avvocato Marcello Pecorari, incaricato dalla famiglia di seguire la donna, che appena le sue condizioni lo renderanno possibile, potrà essere trasferita in un altro centro più vicino a casa.
«Le sue condizioni di salute - ha spiegato l’avvocato Pecorari - stanno migliorando. Nei giorni scorsi, inoltre, ha potuto incontrare il bambino. Entrambi sono stati molto felici di questo. Probabilmente, lo vedrà di nuovo nei prossimi giorni. Gli incontri, come stabilito, avvengono all’interno della struttura di Castiglione delle Stiviere e sempre in presenza degli altri famigliari. Il primo incontro è andato benissimo, come ha detto anche il padre, entrambi erano tranquilli e avevano proprio voglia di passare qualche minuto insieme».
Il fatto che gli incontri avvengano all’interno della struttura protetta e, comunque, sempre in presenza dei famigliari è dovuto alla necessità di non creare le condizioni per far ripetere il fatto, anche se la perizia ormai parla chiaro: la donna ha agito in un momento di totale incapacità di intendere e volere. Un parere che soddisfa in pieno la difesa perché potrebbe portare anche ad una non imputabilità della donna e, quindi, ad evitare del tutto il processo.
I fatti avvennero nel mese di ottobre dello scorso anno. Mentre preparava il figlio per andare a scuola, la donna, che soffriva da tempo di depressione, avrebbe preso un coltello da cucina e lo avrebbe colpito con undici coltellate all’addome e alla schiena prima di essere fermata da alcuni parenti che abitano nella casa vicina e che avevano sentito le grida provenire dall’abitazione.
Il piccolo venne subito ricoverato nel reparto di pediatria dell’ospedale di Città di Castello.
Anche la donna, visibilmente in stato di choc dopo l’accaduto, venne trasportata in ospedale e arrestata. Da lì venne trasferita quasi subito in una struttura nelle Marche e, successivamente a Castiglione delle Stiviere. Il piccolo, invece, dopo essere stato sottoposto ad una lunga operazione e aver trascorso qualche giorno in terapia intensiva, si riprese pian piano e dopo pochi giorni poté cominciare a ricevere le visite dei compagni di classe fino ad essere dimesso e far ritorno a casa insieme al padre e alla sorella minore.
Città di Castello/Umbertide
31/01/2014 21:04
Redazione