La Facoltà di Archeologia dell’Università di Perugia, in collaborazione con la cattedra di Storia della Musica dello stesso Ateneo, organizza un Concerto in ricordo dell’archeologa tifernate Daniela Monacchi. Martedì 6 giugno 2006 alle ore 17,30, nella Gipsoteca Greca dell’Università di Perugia, in Via Aquilone n.7, ALESSANDRA IOVINO, clavicembalo e RENATO CRISCUOLO, violoncello barocco del Gruppo La Rosa dell'Umbria, eseguiranno Musiche dei secc. XVII – XVIII. Il tributo viene reso in omaggio alla stimata studiosa tifernate che, dopo una lunga e dolorosa malattia, si è spenta recentemente nella sua casa di Città di Castello a soli 55 anni.
La dott.ssa Monacchi ha dedicato l’intera sua esistenza alla salvaguardia del patrimonio italiano, nella sua qualità di funzionario della Soprintendenza Archeologica dell’Umbria.
Laureata a pieni voti presso l’Ateneo di Perugia, aveva successivamente conseguito il Diploma di Specializzazione in Topografia Archeologica presso l’Università “La Sapienza” di Roma, frequentando anche – sempre con ottimi risultati - la Scuola Archeologica di Atene. Numerose e di primaria importanza sono state le sue pubblicazioni scientifiche, le sue partecipazioni a scavi e convegni. Nei suoi studi si era occupata di varie tematiche: dalla “Gens Pedia” a Pietralunga (articolazione del territorio orientale di “Tifernum Tiberinum” in età romana), all’Acquedotto Formina di Narni, alla Cattedrale di San Giovenale di Narni, al contesto urbano di Assisi, alle ville romane del territorio amerino in età tardo antica, alle iscrizioni funerarie, ai luoghi di culto (e di molto altro ancora, sempre con competenza e serietà proverbiali).
I suoi contributi sono stati pubblicati nelle più prestigiose riviste di settore: dalle “Monografie della Scuola Archeologica di Atene e delle missioni italiane in Oriente”, ad “OPUS” (rivista internazionale per la storia economica e sociale dell’antichità), fino a “Epigraphica” (periodico internazionale di pigrafia), “Journal of Ancient Topography”, la “Collection de l’École Française de Rome”, i “Dialoghi di Archeologia”, le pubblicazioni dell’Istituto di Studi Etruschi ed Italici di Firenze, il Bollettino di Archeologia del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Parte degli estratti delle sue numerose pubblicazioni è anche reperibile, in un fondo a suo nome, presso la Biblioteca Comunale di Città di Castello.
Profonda e scrupolosa conoscitrice del territorio umbro, non aveva esitato a porre vincoli di tutela salvaguardando, anche in tribunale, il diritto di conservazione delle opere d’arte. Un esempio di dedizione e passione per il proprio lavoro, senza compromessi, per rendere l’Italia un paese degno del suo passato.
Città di Castello/Umbertide
25/05/2006 09:21
Redazione