C.Castello. Crollo di Montedoglio. Accusa di disastro colposo per Zurli

Disastro colposo. E' questa l'accusa nei confronti di Diego Zurli,(nella foto con la sciarpa attorno al collo), allora Direttore dell'Ente Valdichiana. Il fascicolo aperto dal 2010 sulla vicenda di Montedoglio, sulla notte fra il 29 e il 30 dicembre 2010, quando si era aperta una falla nella strutura, determinata dallo sfaldamento di alcuni dei conci laterali in cemento armato che fanno da complemento al fronte principale in terrapieno. Fuorisucirono 55 milioni di metri cubi di acqua, un disastro che tenne Sansepolcro e l'Umbria con il fiato sospeso. Stamani, alla Procura di Arezzo in conferenza stampa, tenuta dal procuratore reggente Roberto Rossi, il comandante provinciale dei carabinieri e il comandante della forestale D'Amico, è stata annunciata la chiusura delle idagini a carico dell'umbertidese Diego Zurli, ex direttore dell'Ente Valdichiana. Ha ricevuto l'avviso di chiusura indagine per disastro colposo, ipotesi scattata al momento del crollo. Nei suoi confronto il rilievo più specifico è quello di aver sottovalutato alcuni segnali che sarebbero arrivati dalla diga e che forse avrebbero potuto permettere di anticipare quello che stava per succedere. La consulenza tecnica è stata chiara. All'origine del disastro due problemi, una concatenazione tra difetti di costruzione e inadeguatezza dei materiali usati, confermando i più cupi presagi e lasciando letteralmente sconcertati per la leggerezza e l’approssimazione con cui si è costruito un invaso di tale portata sopra la testa di decine di migliaia di persone. Primo il concio che ha ceduto perchè costruito con cemento di scarsa qualità, poi i conci risultati non ancorati al terreno che non hanno retto al massimo della portata e al massimo della pressione dell'acqua.