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C.Castello. Elezioni amministrative: Luciano Neri scende in campo

C.Castello. Elezioni amministrative, dopo la polemica a distanza con il sindaco Bacchetta, Luciano Neri scende in campo e parla di "Questione morale".
Questo il comunicato di Luciano Neri: L’attacco di Bacchetta contro di me è un attacco politico, non c’entra niente con Tela Umbra, portato solo un mese prima della scadenza naturale del mio mandato. E’ soltanto un volgare pretesto, un volgare attacco politico per volgari interessi elettorali, e io rispondo dunque sul piano politico. D’altra parte su Tela Umbra se c’è uno che deve cospargersi il capo di cenere, stare zitto e chiedere scusa è proprio Bacchetta. Era lui prima di noi che siedeva nell’assemblea dei soci, ci ha lasciato una Tela Umbra completamente fallita con quasi 150.000 euro di debito che noi abbiamo ripagato, con un guadagno annuo che non superava i 20.000 euro, con il museo appaltato ad una società di Perugia e la cooperativa estinta anche sul piano formale e le lavoratrici ridotte a tre sole unità. Il sottoscritto e il Cda sia quello precedente che l’attuale, hanno rimesso in piedi tutto, risanato azienda e bilanci, riportato da Perugia e restaurato buona parte del patrimonio Franchetti facendo diventare Tela Umbra il principale promotore culturale della città. Hanno scritto di noi i principali giornali nazionali e internazionali, io sono stato invitato persino in Russia a parlare di Tela Umbra e di Alice Hallgarten. Il tutto portato avanti in forma assolutamente volontaria e senza prendere una lira. Al contrario di altre partecipate, come Sogepu e Polisport che costano alla collettività poco meno di 10 milioni all’anno. Per rendere elettiva la carica di presidente delle società partecipate e selezione attraverso curriculum (SUBORDINE : ALBO DI ISCRITTI SULLA BASE DEI REQUISITI E DELLE COMPETENZE) Rotazione fissando la carica ad un solo mandato Prevedere la pubblicità delle sedute degli organismi (salvo naturalmente quelle che trattano questioni sensibili o di bilancio) Prevedere un regolamento trasparente sull’assegnazione degli incarichi e l’elargizione dei contributi Obbligo di dichiarazione di appartenenza a società segrete o riservate (Massoneria e non solo ) Separare direzione politica e gestione amministrativa qualcuno obbietterà che la carica di presidente di Tela Umbra con l’iniziativa politica appare in contraddizione, cosa risponde? Primo che dell’opinione dei disonesti non me ne frega niente, secondo che se il Commissario dell’Expò Giuseppe Sala può discutere di elezioni a Milano e della sua candidatura nel Pd mentre è ancora commissario non vedo perché non possa parlare io di questioni che riguardano la nostra collettività. E’ la democrazia, semplicemente. Il mio mandato per Tela Umbra doveva terminare dopo il primo triennio, poi all’unanimità mi hanno chiesto di restare per altri tre anni, e l’ho fatto al prezzo di enormi sacrifici, conciliandolo a fatica con l’impegno nel Centro di Relazioni Internazionali che presiedo e con quello nel Cgie, l’organismo del Ministero degli Esteri che si occupa di italiani nel mondo. Il mio mandato scade a fine febbraio, sono contento e orgoglioso del risultato raggiunto, assieme ad altri naturalmente, ma il mio impegno come Presidente di Tela Umbra, come ho sempre affermato, dopo sei anni terminerà lì. La mia valutazione è che la situazione della nostra città e del territorio è molto negativa, le fabbriche chiudono, la disoccupazione aumenta, le persone e le famiglie si impoveriscono, e a fianco di tutto questo una politica che spreca, fondata su lottizzazioni e clientele. Una politica definitivamente priva di etica e di pensiero. Partiti ridotti ad un insieme di bande che si uniscono e si dividono solo sulla base della conquista di pezzi di potere e di privilegi. Il tutto accompagnato da ricatti, minacce ed un uso immorale e punitivo contro chi non è d’accordo. C’e un problema di tenuta delle libertà e di tutela del pluralismo e di diritti democratici essenziali. La gente ha paura di parlare e di schierarsi temendo le ritorsioni. La vergogna nazionale è che vengono messi nelle istituzioni ed a gestire le strutture i più deficienti perché il requisito non è quello della competenza ma del servilismo a quel partito o a quel notabile. In questi anni sono stati chiusi a Città di Castello l’Asl, la Cassa di Risparmio, il Tribunale, l’Università, il cinema, la biblioteca, la Camera di Commercio, le Terme, le scale mobili, la ferrovia. Però abbiamo aperto il Mcdonald, mentre si fa strage della piccola distribuzione diffusa, di qualità e ad alto tasso occupazionale. Il centro storico è una landa desolata, in questi anni il 30% degli esercizi del centro hanno chiuso. La cementificazione continua ad essere lo snodo che devasta il territorio per ingrassare il ristretto “cartello” di costruttori e fornire “cash sporco” per la politica clientelare. Il centenario di Burri è stato un fallimento totale, lo affermano i dati della regione e lo conferma sondaggio di questi giorni fatto da Trip Advisor che attesta che Città di Castello, nell’anno del centenario, è ultima nella classifica dei visitatori tra tutte le città dell’Umbria. E di fronte a tutto questo i promettoni ed i bugiardi, attraverso continuano a dire che tutto va bene !!! Per loro. Baltasar Gracian diceva che il bugiardo ha due mali : non crede e non è creduto. Lasciare questa città nelle mani di uno come Bacchetta è come far pilotare un jumbo jet ad uno che non ha neanche la patente del motorino. Si sfracellano tutti. E POI C’E’ LA QUESTIONE MORALE –con gli stessi soggetti ma senza Pannacci C’è una questione morale grande come una casa che pesa sulla democrazia e sull’economia, esattamente come negli anni ’90. Gli attori negativi sono sempre gli stessi, solo che dall’altra parte non c’è Pannacci ma questo gruppo di proprietari del Pd locale. Invece di imitarlo lo citano strumentalmente, offendendone la memoria. Lui quei personaggi li aveva cacciati, i proprietari del Pd locale li sostengono. Perché e in cambio di cosa? Ma di fronte a tutto questo sta emergendo una reazione positiva di cittadinanza attiva, di persone, giovani, imprenditori, sindacalisti e associazioni che non vogliono più essere spettatori ma protagonisti attivi e consapevoli. E’ su questo patrimonio che bisogna investire. Ognuno di fronte a questo sfascio ha il dovere di “scendere in campo”, di dire la sua e di partecipare. E’ la democrazia. Le uniche battaglie che si perdono sono quelle che non si fanno. C’è tempo per questo, non ci ambisco a ma nemmeno lo escludo a priori. Certamente dirò la mia e parteciperò. Guardo con attenzione e valuto positivamente il progetto culturale, politico ed elettorale messo in piedi da giovani, e non solo, che puntano a rappresentare la parte viva e onesta, che è la maggioranza dei cittadini. E che va oltre gli schieramenti. Contro il consociativismo lottizzatorio che ha unito Bacchetta, il Pd e il centrodestra. Non si era mai vista una opposizione in Consiglio Comunale che a ridosso di una campagna elettorale si astenesse sul bilancio. Anche in consiglio comunale ci sono giovani di diversi schieramenti che hanno portato avanti con onestà e libertà l’impegno istituzionale. Ho partecipato a diversi incontri e dibattiti promossi da queste aree, ho trovato giovani straordinari, colti, competenti, onesti. E mai come oggi l’affermare che l’onestà è la migliore politica diventa una priorità. E’ tra questi che deve emergere il miglior candidato Sindaco. Il Pd è un NON PARTITO che si è imbarcato in uno scontro nel quale non si leggono diversità politiche ma semplicemente la lotta per la gestione del potere. Un partito di maggioranza che diventa il cameriere di Bacchetta è paradossale, che sostiene il candidato di un partito inesistente è preoccupante. Lo scontro nel Pd si acuirà, ma manca la democrazia interna e il partito è comandato dagli apparati. Ma allora i tanti aderenti ed elettori onesti del PD non sosterranno Bacchetta ma la lista democratica e alternativa. E’ sempre esistita ed esiste ancora una larga area di società civile libera e di diverso orientamento politico e culturale che negli anni si è mobilitata positivamente a città di Castello, che ha cercato il cambiamento con candidati alternativi. E’ da quella area, allargata e maggioritaria, che bisogna ripartire. Un’area ed un progetto che sono già in campo.
Città di Castello/Umbertide
21/01/2016 13:32
Redazione
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