C. Castello. La vicenda del suicidio di capodanno in consiglio comunale

“I servizi sociali dell’amministrazione comunale hanno fatto tutto quanto era loro possibile. Nel caso del suicida di via della Mattonata non si può parlare però di disagio giovanile (si tratta di un cinquant’enne), di disagio economico o di ambiente culturalmente deficitario. I servizi sociali conoscevano la situazione da tempo e sono sempre stati attenti a dare un loro contributo di aiuto. Gli stessi servizi hanno seguito le traversie del soggetto in questione nei limiti loro consentiti, dati soprattutto dalla delicatezza del caso e dal difficile approccio con la persona coinvolta”. Questa la dichiarazione dell’assessore Luciano Bacchetta in risposta all’interpellanza del capogruppo di Fi Ivano Rampi sullo stato di efficienza del 118 e dei servizi socio-sanitari, con particolare riferimento al suicida in via della Mattonata. Quindi l’assessore ha letto la riposta fornita dalla direzione dell’Asl in merito all’intervento del 118 sul caso sollevato da Rampi. “Il servizio territoriale del 118 dispone di tre automezzi con relativo personale sanitario di assistenza. Le chiamate al 118 vengono classificate sulla base delle gravità segnalata con l’assegnazione di un codice colore. Nel caso specifico dalla richiesta telefonica all’arrivo del personale di assistenza sul luogo sono trascorsi circa 14 minuti. Dapprima, essendo impegnati i mezzi dell’ospedale tifernate, è partita l’ambulanza del presidio di Umbertide, quindi ormai libero un automezzo tifernate si è recato questo in via della Mattonata dove ai feriti sono state prestate tutte le cure del caso”. In riferimento al Sert “Nello specifico il soggetto suicida aveva interrotto i suoi rapporti con il servizio ed effettuava sporadiche visite al Csm non seguendo protocolli e consigli dei professionisti sanitari, disattendendo sempre le cure prescritte”. In replica Rampi si è detto “insoddisfatto delle risposte arrivate dall’amministrazione dell’ente locale e della direzione dell’Asl” in quanto il caso all’esame “necessitava di maggior impegno assistenziale”.