C.Castello. Nessuna estorsione ai danni del ragazzo di 36 anni che aveva dichiarato di essere stato vittima di un'estorsione.

Sembra ci sia un equivoco di fondo nella storia che due giorni fa ha portato all’arresto di una donna di 40 anni di Città di Castello, di professione impegata. La donna, colta in flagranza di reato mentre cercava di estorcere denaro a un ragazzo di 36 anni, sempre di Città di Castello, suo conoscente, era stata arrestata dai carabinieri tifernati a Piazzale Ferri ma ora spunta fuori un’altra ricostruzione dei fatti. Sembra infatti che la donna, difesa dall’avvocato Massimo Zaganelli che ha presentato una lunga istanza in cui nega, per la propria assistita, ogni forma di difficoltà economica tale da giustificare anche il minimo tentativo di estorsione, avesse deciso di acquistare, in società con l’uomo, un telefono cellulare e che i due si fossero accordati per mettere 200 euro ciascuno. Poi le minacce con cui la donna avrebbe fatto pressione sul ragazzo, intimorendolo al punto che lo stesso avrebbe deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. La donna intanto è stata rimessa in libertà. Il Gip del tribunale di Perugia Marina de Robertis ha infatti accolto le tesi difensive disponendo la scarcerazione della medesima cui stata applicata la misura alternativa dell’obbligo di non allontanarsi dal territorio comunale.