C.Castello. Omicidio Geusa: Giorgio Giorni era capace di intendere.

Quando Giorgio Giorni uccise la piccola Maria Geusa non c'era alcun fattore che incidesse sulla sua capacita' di intendere. Lo hanno ribadito stamani davanti alla Corte d'assise d'appello gli psichiatri che esaminarono l'imprenditore di Sansepolcro nel corso del processo di primo grado. Gli esperti sono stati sentiti dai giudici che nel corso dell'udienza del 24 maggio scorso avevano disposto una parziale rinnovazione del dibattimento. I difensori di Giorni, gli avvocati Giancarlo Viti e Vittorio Betti, avevano invece chiesto che il loro assistito fosse sottoposto a una nuova perizia sulla sua capacita' di intendere e di volere. Istanza pero' rigettata dal collegio. Il processo e' stato quindi rinviato al 18 settembre prossimo. Fissata anche la data del 20 settembre quando e' attesa la sentenza. Giorni e' accusato di avere violentato e ucciso all'eta' di due anni e sette mesi Maria Geusa (la sua famiglia e' originaria della Puglia), morta nell'ospedale di Citta' di Castello il 6 aprile di due anni fa dove 24 ore prima l'aveva portata lo stesso imputato sostenendo che si era fatta male accidentalmente. Al termine del processo con il rito abbreviato, e' stato condannato all'ergastolo dal gup. L'imprenditore ha sempre negato di avere violentato la bambina, nel suo appartamento di Citta' di Castello, sostenendo di averla colpita (ma senza la volonta' di uccidere) in preda a una sorta di raptus.