C.Castello.Operazione "listen to me", ancora in carcere 22 dei 30 arrestati.

Restano ancora chiuse le porte del carcere perugino di Capanne per 22 dei 30 arrestati ad opera della Polizia di Stato del Commissariato di Città di Castello lo scorso 4 marzo al termine di un mega blitz scattato alle prime luci dell’alba nel corso dell’operazione “Listen to me”. Dopo la decisione di venerdì scorso del gip Nicla Restivo di concedere i domiciliari a 7 degli arrestati, Stefania Granci, Gaetano de Rosa, Antonio Fabozzi, Michele Fratini, Roberto Chieli, Massimo Smacchia e Michele Ritrosi, tre dei quali De Rosa, Smacchia e Chieli hanno addirittura ottenuto di poter lasciare la loro abitazione per recarsi sul posto di lavoro. lunedì ha lasciato il carcere di Modena dove si trovava ristretto anche Nicola Bocchino rimesso in libertà per un vizio di forma del provvedimento restrittivo di custodia cautelare che di fatto ha comportato l’annullamento del primo interrogatorio. Ora la parola passa al tribunale del riesame che sarà chiamato a pronunciarsi nei prossimi giorni sull’eventuale scarcerazione degli altri 22 arrestati dell’operazione “Listen to me”. 29 su 30 erano state le ordinanze di custodia cautelare eseguite dagli agenti del commissariato lo scorso 4 aprile mentre era rimasto latitante un uomo, originario del Marocco, Nissah Driss che era stato poi fermato alcuni giorni dopo dai carabinieri della compagnia di Città di Castello lungo la E45 nei pressi di Umbertide permettendo così di perfezionare il quadro della vasta operazione svolta dai colleghi della Polizia di Stato. L’uomo, successivamente tradotto a Capanne, ha comunque respinto ogni addebito. L’operazione “Listen to me”, cominciata alla fine del 2005, ha permesso di sequestrare complessivamente 2 chili di hashish, 2 chili di marijuana e mezzo chilogrammo di cocaina.