C.Castello: Pd in frantumi sulla vicenda "stadio"

La vicenda "stadio" manda in frantumi il partito democratico tifernate. Altro che unita' di intenti e gruppo unico in consiglio comunale, ormai a Citta' di Castello, nel piu' grande partito della citta', si puo' tranquillamente parlare di divioni e lacerazioni, difficilmente sanabili. Dopo Lignani Marchesani di An e Ivano Rampi e Roberto Cuccolini di Forza Italia, ora anche Coalizione Democratica, con Franco Ciliberti (esponente provinciale del Pd, che di fatto rappresenta oltre 10mila cittadini che l'hanno votato alle scorse elezioni, quando anche l'allora alleato di "ferro" Corrado Chieli, condusse una battaglia senza esclusione di colpi contro l'attuale sindaco e Massimo Belardinelli ideatore del Centro Democratico), Riccardo Carletti e Canzio Novelli (altro autorevole rappresentante del Pd tifernate), hanno chiesto conto a sindaco e giunta comunale della "ordinanza" del Tar dell'Umbria sulla gestione dello stadio. "La giunta ha preferito non seguire la strada dell'intelligenza e ora deve affrontare la seconda bocciatura da parte del Tar - precisano i tre consiglieri comunali - ora con quale faccia l'assessore Nardoni, potra' ripetere che la scelta di negare lo stadio all'A.C. Citta' di Castello srl e' stata una scelta politica?" E chi paghera' le spese legali di queste disinvolte e improvvide scelte della giunta?" Dichiarazioni che non hanno certo bisogno di commenti, se non risposte soprattutto da chi siede in giunta e chi ha ruoli politici nel Pd. Il coordinatore tifernate Domenico Caprini e' in vacanza, ma altri dirigenti locali si guardano bene dal commentare una vicenda che travalica i confini sportivi. Forse come si sussurra il giro, da Perugia, arrivera' a breve un chiarimento.