C.Castello. Venti di crisi per diversi comparti storici dell'economia altotiberina.

Ben 100 dipendenti in cassa integrazione nel settore del mobile in legno per crisi produttiva del settore, 6 alle ceramiche Rometti e 10 alla Bima per quanto riguarda l’indotto automobilistico. Cui si aggiungono i 12 in cassa integrazione ordinaria per crisi del mercato dei mezzi pesanti e attrezzaggio camion della Trexxa, i 5 dipendenti in mobilità della Tibergraph e gli 8 dipendenti, sempre in mobilità, della Cartolibraria Tiberina per crisi finanziaria. Una fotografia davvero desolante quella che riguarda settori da sempre considerati trainanti dell’economia altotiberina. Altro fronte caldo quello che riguarda la Faist componenti di Montone che nei giorni scorsi ha ufficializzato la richiesta di trasferimento immediato di alcuni dipendenti presso la sede dell’azienda situata in Romania. Decisione contestatissima tanto da parte dell’assemblea dei lavoratori, in tutto 160, quanto da parte delle Rsu aziendali e delle sigle sindacali che hanno proclamato lo stato di agitazione con sciopero per ogni turno di lavoro. Analogo stato di agitazione per quanto riguarda la Seas di Umbertide per la quale si continua a lavorare per l’attuazione del piano finanziario di Sviluppumbria, Gepfain e da vari istituti di credito, nei confronti e sul destino della quale si registra il pronunciamento di diverse forze politiche locali. Tra queste, il partito di rifondazione comunista che nell’esprimere tutta la propria preoccupazione per la sorte dei lavoratori e di un’azienda che ha fatto, nel vero senso della parola, la storia del comparto umbertidese, ha voluto comunicare alle maestranze tutta la propria solidarietà e vicinanza ribadendo la fiducia nel tavolo attivato a livello regionale per l’individuazione delle migliori soluzioni alla crisi che l’azienda e i suoi lavoratori stanno attraversando.