C.Castello.droga, arrestati due altotiberini.

Manette per due altotiberini al termine di una vasta operazione antidroga di livello internazionale. Un dossier di oltre 28 pagine e una indagine che parte dalla procura di Firenze nel 2005 mirata allo smantellamento del traffico di cocaina proveniente dalla Colombia e dalla Spagna alla volta dell’Italia mentre a coordinare le indagini, scaturite da una relazione della Dea (Drug Enforcement Administration, l’agenzia della polizia antidroga americana) il pubblico ministero della procura di Firenze dott. Paolo Suchan. Mesi e mesi di intercettazioni telefoniche e controlli a tappeto sugli spostamenti, anche quelli apparentemente più irrilevanti, che hanno portato il gip di Firenze, Anna Maria Sacco, a firmare la richiesta di custodia cautelare in carcere per un tifernate di 32 anni e un sangiustinese di 35 anni. Le accuse contestate ai due arrestati vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga e altri reati connessi allo spaccio. Il tifernate, incensurato, è stato prelevato direttamente nella sua abitazione in corso Vittorio Emanuele attorno alle ore 16 di ieri pomeriggio e portato nel carcere perugino di Capanne mentre il sangiustinese, nella cui abitazione sono stati rinvenuti 50 grammi di cocaina purissima, diversi apparecchi per il peso e sostanze da taglio , è stato associato alla carcere di Solliciano di Firenze. Sembra che i due giovani, che hanno nominato come difensori di fiducia i legali Gianni e Eugenio Zaganelli, muovessero ingenti quantitativi di droga, in particolar modo cocaina, circa un chilo e mezzo destinata al mercato locale. Intanto la procura di Perugia ha disposto il sequestro, firmato dal pm Antonella Duchini, di oltre 300 autovetture, anche di grossa cilindrata, che servivano per trasportare la droga da un capo all’altro della penisola, dall’estero fino al capoluogo umbro. Auto intestate massimo a 4-5 persone ,messe a disposizione dell’organizzazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina ed eroina. Fondamentale il contributo delle Fiamme Gialle (in particolare del Goa della Guardia di Finanza) che ha portato al provvedimento cautelare in base al quale è risultato poi che le auto erano di proprietà di pochissime persone che a loro volta erano intestatari di 80-100 addirittura 120 mezzi. Una sorta di prestanome che però non gestivano il traffico in prima persona.