Grande partecipazione e condivisione ieri per la cerimonia di ordinazione a Vescovo del tifernate Mons. Nazzareno Marconi, prossimo presule di Macerata. La cerimonia, svoltasi presso la Cattedrale di Città di Castello, e trasmessa in diretta su TRG (replica oggi ore 14.30) ha visto la gioiosa presenza di numerosi fedeli. "La Chiesa dell’Umbria, rappresentata dai suoi vescovi e da numerosi sacerdoti e fedeli laici provenienti della sue otto Diocesi, ha condiviso la gioiosa solenne concelebrazione eucaristica dell’ordinazione episcopale di mons. Nazzareno Marconi, figlio della Chiesa di Città di Castello, che il prossimo 27 luglio prenderà possesso canonico della Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, affidatagli da papa Francesco lo scorso 3 giugno" ha scritto in una nota il Cardinale Gualtiero Bassetti.
La solenne concelebrazione è stata presieduta dal cardinale arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve, con vescovi consacranti mons. Domenico Cancian di Città di Castello e mons. Claudio Giuliodori, amministratore apostolico della Diocesi di Macerata nonché predecessore di mons. Marconi. Hanno partecipato ventotto arcivescovi e vescovi, oltre il cardinale di Firenze Giuseppe Betori e i presuli delle Conferenze episcopali regionali umbra e marchigiana. Ben centocinquanta sono stati i sacerdoti e i religiosi che hanno preso parte alla concelebrazione, amici di lunga data di mons. Marconi, che per otto anni (2004-2012) è stato rettore del Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI”, biblista noto un po’ in tutt’Italia anche per essere stato consulente religioso e biblico per diverse produzioni cinematografiche e multimediali della RAI.
"Come ha evidenziato con voce commossa mons. Domenico Cancian, - scrive Bassetti - all’inizio della solenne concelebrazione, dopo sessanta anni la Diocesi di Città di Castello dona alla Chiesa universale un nuovo vescovo. Nel secolo scorso sono stati cinque i figli della Chiesa tifernate a diventare vescovi: Bonaventura Porta, Agostino Mancinelli, Pietro Fiordelli, Sergio Goretti e Ivo Baldi. Anche per questo è stata, come ha sempre sottolineato mons. Cancian, una grande festa del popolo di Dio l’elezione di don Nazzareno, amato e stimato sacerdote. Sensibile agli ultimi, ai più deboli, non poteva non essere accolta l’indicazione di mons. Marconi di devolvere tutte le offerte raccolte durante la celebrazione alle necessità della Chiesa e per la Caritas.
A rendere ancor più gioiosa questa festa di popolo nella cattedrale di Città di Castello sono state la Schola Cantorum “Abbatini” della basilica cattedrale, la Corale “Alboni” di Città di Castello e la Schola Cantorum “Medici” di Trestina, che hanno eseguito brani musicali composti per l’occasione dai maestri mons. Marco Frisina e Marcello Marini. Per la prima volta è stata eseguita la Messa Ottava a 4 voci di mons. Marco Frisina, direttore del Coro della Diocesi di Roma, amico di mons. Marconi con cui ha condiviso il percorso formativo, parte del servizio pastorale e numerose esperienze di produzioni televisive".
Il cardinale Bassetti, nella sua omelia (il cui testo integrale è consultabile nel “primo piano” del sito www.chiesainumbria.it, ha parlato della «Provvidenza di Dio», che «attraverso la volontà della Chiesa e di Papa Francesco, ha voluto affidare alle cure pastorali del nostro carissimo mons. Nazzareno Marconi la guida della Diocesi di Macerata (finora retta dal carissimo Mons Claudio Giuliodori), che nei secoli ha allargato i suoi confini assommando anche le antiche sedi vescovili di Tolentino, Recanati, Cingoli e Treia. Comunità che hanno conservato una fede limpida e genuina, trasmessa di generazione in generazione, fin dagli albori dell’era cristiana. Si tratta di una terra benedetta da Dio, che ha dato alla Chiesa, attraverso i secoli, fulgidi testimoni del Vangelo».
«La tua Chiesa madre di Città di Castello, soprattutto nella persona del vescovo mons. Domenico Cancian – ha sottolineato il cardinale –, ti è grata per i molteplici servizi resi in vari settori della pastorale e per l’impegno profuso, a volte con vero sacrificio, nelle parrocchie che hai servito. Così pure le Chiese umbre ti sono riconoscenti per gli anni trascorsi al Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Assisi con la responsabilità di rettore. È stato un tempo di proficuo lavoro e di intensa opera educativa a vantaggio dei giovani incamminati verso il sacerdozio. Tanta gratitudine ti esprimono anche i tuoi allievi dell’Istituto Teologico di Assisi, dove hai fatto crescere l’interesse verso le Sacre Scritture, da te scrutate e spiegate con sapienza e amore».
Città di Castello/Umbertide
14/07/2014 08:16
Redazione