La scorsa settimana, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Città di Castello avevano dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia, nei confronti di un uomo – classe 1964 – indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate nei confronti della moglie. Il provvedimento era scaturito in seguito alla denuncia sporta dalla donna, lo scorso 6 ottobre, quando al termine dell’ennesimo episodio intimidatorio del marito aveva deciso di rivolgersi alla Polizia di Stato. Gli accertamenti eseguiti dai poliziotti, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, avevano messo in luce le numerose vessazioni fisiche e psicologiche perpetrate nell’ultimo periodo dall’indagato, affetto da una gelosia morbosa che, spesso, l’aveva portato a controllare i contenuti salvati nel telefono della donna. La situazione era poi degenerata in una escalation di minacce, aggressioni verbali e fisiche che avevano procurato alla donna uno stato di sofferenza e paura. In ragione della gravità degli episodi, il G.I.P. presso il Tribunale di Perugia aveva emesso un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, nonché all’abitazione della stessa e al luogo di lavoro. Contestualmente, gli operatori della Divisione Anticrimine della Questura, avevano avviato le procedure finalizzate all’adozione – ai sensi dell’art. 3 del Decreto-legge n.93 del 14 agosto 2013, convertito nella legge n. 119 del 15 ottobre 2013 – dell’ammonimento nei confronti dell’autore delle violenze. Al termine degli accertamenti, valutata la condotta gravemente ostile tenuta dal 58enne nei confronti della moglie, il Questore di Perugia ha emesso un provvedimento di ammonimento con il quale ha diffidato l’indagato dall’attuare azioni e/o comportamenti che possano pregiudicare l’incolumità fisica della moglie e continuare a ingenerare nella stessa una situazione di ansia e paura. L’uomo è stato poi invitato a intraprendere un percorso di riabilitazione e a rivolgersi a delle strutture specializzate presso il Servizio Sanitario Regionale.