La città dei Ceri fuori dalla rete dei trasporti regionali mirati a rilanciare il turismo per la stagione estiva. I consiglieri del Gruppo Lega Michele Carini e Angelo Baldinelli hanno presentato una interrogazione per sapere quali strategie l’amministrazione comunale vorrà mettere in campo nel brevissimo tempo per inserire Gubbio nella rete di collegamenti regionali e per sapere quali risorse finanziarie sono eventualmente a disposizione dal Comune per implementare questo tipo di strategia.
“Con l’inizio della stagione estiva e del tanto sperato rilancio del turismo – spiegano i consiglieri leghisti - apprendiamo dai vari organi di stampa che il sistema dei trasporti regionali, sia ferroviario che aereo, verrà potenziato e con esso tutte le varie forme di mobilità collegate. Dal 13 giugno c’è stato un potenziamento del servizio pubblico su rotaia da e per l’Umbria sia per quello che riguarda le tratte servite da Frecciarossa che da treni regionali: verrà riattivato il servizio di collegamento per il Lago Trasimeno con estensione ad Orvieto e Perugia, verrà potenziato il BusLink ad Assisi ed addirittura agevolazioni per chi raggiungerà in treno Spoleto durante il periodo del Festival dei Due Mondi. Sul versante aereo sono pubblicizzate sul sito internet dell’Aeroporto San Francesco tutte le rotte nazionali (Palermo, Catania, Trapani, Cagliari, Lamezia) ed internazionali (Londra Eathrow e Stansted, Rotterdam, Charleroi, Vienna e Malta) attive o che verranno attivate durante la stagione estiva. L’amministrazione Stirati – spiegano i consiglieri leghisti - pone il turismo al centro della propria strategia politica quale strumento di rilancio del nostro territorio, ma al netto delle carenze infrastrutturali oggettive, le parole del sindaco non si trasformano in fatti. Si rileva infatti una scarsa collaborazione con le istituzione regionali e una completa assenza di Gubbio nel network di mobilità regionale, nessuna forma di collegamento a mezzo bus da e per l’aeroporto regionale e nessuna attivazione di tratte con i territori marchigiani se non grazie al vettore privato Itabus”.