''La situazione generale alla Merloni non e' bella, ma i lavoratori aspettano il piano industriale che verra' presentato nei prossimi giorni e valuteranno se sara' necessario intraprendere iniziative'': e' quanto afferma la Cgil in una nota a proposito della cassa integrazione che dalla prossima settimana interessera' i lavoratori dello stabilimento di Gaifana.
''Non accettiamo la logica degli esuberi 'tout-court' - ha spiegato il segretario provinciale Fiom-Cgil, Francesco Giannini - e per questo ci siamo gia' adoperati per capire il progetto dell' azienda. L' obiettivo e' di capire gli intenti, di progettare e proporre alternative''. In particolare, la scorsa settimana si e' tenuto un incontro esclusivo di gruppo per lo stabilimento di Nocera umbra.' 'Dato che mercato internazionale non tira, siamo di fronte ad una stagionalita' negativa per il prodotto frigorifero, e le lavastoviglie riempiono i magazzini, l' azienda - ha proseguito Giannini - ha deciso per la cassa integrazione. Noi pero' abbiamo chiesto di ridurre il periodo richiesto, troppo oneroso per i lavoratori. Dopo aver trattato, abbiamo ottenuto i primi risultati. L' azienda prevedeva cinque settimane di cassa integrazione per le lavastoviglie e tre settimane per i frigoriferi, con inizio dalla prossima settimana. Ora invece e' stato deciso che saranno solo due settimane per i frigoriferi, mentre per le lavastoviglie c' e' qualche incertezza, ma siamo certi che una sara' la prossima e l' altra a ottobre''. La cassa integrazione interessera', dalla prossima settimana, 1290 lavoratori. Intanto, in un comunicato, Rifondazione comunista dell' Umbria esprime ''forte preoccupazione per la situazione che si sta determinando alla Merloni di Gaifana, la piu' grandeazienda della provincia di Perugia''. ''Noi crediamo - e' detto, fra l' altro, nel comunicato - che la Merloni sia un patrimonio al quale governo nazionale, Regione e istituzioni debbano dare il massimo sostegno, partendo dal presupposto che sono pero' inaccettabili soluzioni che prevedano delocalizzazione o tagli di posti di lavoro: occorre una seria valorizzazione delle capacita' produttive per scongiurare la sciagura dello smantellamento dello stabilimento''. Rifondazione comunistaauspica quindi che ''quanto prima'' venga riattivato un tavolo con l' azienda.