Ceri: fa discutere un manifesto anonimo, la dura replica della Famiglia dei Santubaldari

"Il sano e corretto comportamento della Famiglia e di tutti i suoi organi, compreso il Presidente, é sotto gli occhi di tutti; così si mettono a rischio la Festa e lo spirito ceraiolo". E' durissima e ferma la presa di posizione della Famiglia dei Santubaldari nei confronti di un manifesto anonimo diffuso da alcuni giorni in città e divulgato anche in rete, con cui si invita ad una raccolta di adesioni per una "nuova associazione tra i ceraioli di Sant'Ubaldo". Il manifesto contesta il fatto che alla famiglia arrivino donazioni e contributi pubblici, chiede un rinnovamento della presidenza ogni due anni, dico no a ipotesi di "Ente Ceri" ribandendo la centralità dell'Università dei Muratori. Un attacco senza precedenti al quale il presidente della Famiglia dei Santubaldari, Ubaldo Minelli, replica senza mezzi termini: "Il sano e corretto comportamento della Famiglia e di tutti i suoi organi, compreso il Presidente, é sotto gli occhi di tutti; le attività eseguite con grandi sacrifici ne sono un esempio: il restauro della Prima Cappeluccia, il restauro e ampliamento della taverna, i molteplici interventi nel sociale (Centro KT, Spirit...), nella cultura (concerti, convegni ...) nell'arte, verso i giovani, verso gli anziani e chi più ne ha più ne metta. Senza considerare la complessa attività ordinaria (convivi, feste, organizzazione celebrazioni religiose...). Il veleno e il fango di questi signori non feriscono i singoli (Presidente, Consiglieri, Famiglia-istituzione), ma danneggiano gravemente e mettono in crisi la Festa nella sua interezza e lo spirito ceraiolesco dell'intera comunità eugubina. La Città é provata da questi comportamenti: traspare un sentimento di fortissima insofferenza che ha preso il posto di quello sciagurato passato atteggiamento di tolleranza". Minelli invita per altro tutte le componenti della Festa (altre famiglie e soprattutto Università dei Muratori) a dire la loro in proposito: "E' unanime il giudizio secondo cui al manifesto dovranno rispondere tutte le componenti della Festa perché questo non sarà l'ultimo attacco; dietro c'é un modo di pensare "rarissimo" e, ormai, completamente isolato. Il Cero é unione e non é divisione - conclude Minelli - da tempo c'é chi mira a dividere, per strani fini, forse anche politici, anziché costruire un futuro sotto un unico spirito di Fede per il nostro Santo Patrono".