Ceri piccoli: un'altra straordinaria giornata di festa

Entusiasmo, passione, genuinità e fortunatamente una splendida giornata di sole. Sono stati questi gli ingredienti principali che hanno caratterizzato la Festa dei Ceri Piccoli, andata in scena ieri per le vie della città, chiudendo nel migliore dei modi la serie delle manifestazioni ceraiole. La Festa, organizzata come accade dal 1951 dall’associazione “Maggio Eugubino”, si è sviluppata secondo le modalità del 15 maggio e dei “Mezzani”, con i Tamburini che insieme al trombettiere Riccardo Piergentili fin dalle 6,30 del mattino hanno dato inizio alla giornata con la Sveglia dei Capodieci (Enrico Smacchi per il Cero di Sant’Ubaldo, Jacopo Pascolini per San Giorgio e Matteo Pappafava per Sant’Antonio) e dei Capitani, Alessandro Monacelli (il Primo) e Matteo Cecchetti (il Secondo). Poi è stata la volta della visita al Cimitero alle 7,30 e della Messa presso la Chiesetta dei Muratori alle 8; a seguire la Processione dei Santi, la sfilata dei ceraioli partita alle 10,30 da porta Castello, e l’Alzata, andata in scena in piazza Grande intorno alle 11. Le tre Birate sono state come al solito davvero emozionanti, caratterizzate da quella sorta di frenesia tipica dei ceraioli alle prime armi, desiderosi come si suol dire di “mordere la stanga”; i Ceri quindi si sono divisi per la Mostra, dove c’è stato spazio per i più piccoli, alcuni dei quali accompagnati – loro malgrado – da genitori vogliosi di protagonismo. Alle 18 ha preso il via la Corsa, una Corsa in cui non sono mancate le cadute, figlie dell’inesperienza dei bambini sotto le stanghe ma che possono definirsi perfino necessarie per la “crescita del ceraiolo”. Suggestivo inoltre il momento delle Birate della sera in piazza Grande, con il vicesindaco del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze a darne l’incipit dalla finestra di palazzo Pretorio; i Ceri le hanno affrontate in maniera esemplare, riuscendo a mantenere la perfetta verticalità; il suono del Campanone ha completato uno scenario veramente unico. La manifestazione si è conclusa con un finale che in occasione dei Ceri Piccoli sta diventando una tradizione (gradita o meno è una questione di punti di vista); il Cero di Sant’Ubaldo infatti dopo aver chiuso il Portone della Basilica ed effettuato tre Birate intorno al Chiostro, non è entrato all’interno della stessa basilica – come accede il 15 maggio e per i “Mezzani” – ma ha atteso l’ingresso di San Giorgio e Sant’Antonio, per concludere la giornata rendendo omaggio insieme al Santo Patrono con i tre inchini rivolti verso la Basilica.