Continua a far discutere la vicenda della goliardica corsa con il piccolo cero in corsia al pronto soccorso dell'ospedale di Branca, avvenuta la sera del 15 maggio scorso, e da cui è scaturita una procedura di richiamo disciplinare a carico di numerosi dipendenti sanitari, tra cui le tre infermiere che hanno inscenato, per pochi secondi, la Corsa dei Ceri che in questo 2020 non si è svolta, causa Covid.
A Gubbio ormai da giorni è una generale levata di scudi contro questo provvedimento, che appare a parere pressochè unanime, inopportuno e sproporzionato, considerando che si trattava di una giornata particolare, di un momento di sostanziale tranquillità nella routine quotidiana (che anzi, rispetto ad un normale 15 maggio, al pronto soccorso, potrebbe aver richiesto minore concitazione) e di un clima di stato d'animo davvero speciale per chi è abituato a vivere la Festa dei Ceri. Considerazioni che evidentemente non sono state proprie di chi, a livello istituzionale, prima ha invocato pesanti provvedimenti (fin dal 16 maggio) e poi a livello di dirigenza sanitaria ha addirittura prefigurato un "danno d'immagine" per la sanità umbra. Il prossimo 25 giugno è stata fissata la convocazione delle parti per discutere della vicenda e decidere su eventuali sanzioni (che potrebbero anche comportare la sospensione delle protagoniste del gesto).
In queste ore intanto è partito un tam tam soprattutto sui social a sostegno delle infermiere, circondate da tanta solidarietà, anche istituzionale: dopo che il Sindaco Stirati ha portato la loro foto sul profilo social del Comune di Gubbio, anche le Famiglie ceraiole hanno fatto altrettanto, così come il Maggio Eugubino.
Ed ora ancora da facebook arriva la notizia che è partita anche una raccolta firme a sostegno delle infermiere sotto procedimento, iniziativa lanciata da Minosca Brugnoni, sul cui profilo è possibile avere informazioni su come aderire alla sottoscrizione di sostegno morale.
Resta fermo il proposito di difesa strenua della posizione delle infermiere-ceraiole, come confermato dalle parole del loro legale, l'Avv. Ubaldo Minelli rilasciate a TRG: "Si parla di danno di immagine e la questione assume contorni paradossali. Se la sanita' umbra ha avuto un gravissimo dann d'immagine non è certo da questo episodio assolutamente veniale, ma semmai dalle gravi inchieste che da un anno circondano il mondo dei vertici della sanità e della precedente Giunta regionale, dopo anni di concorsi pubblici truccati, oggi oggetto di indagine. Altro che i Ceri in corsia".
Gubbio/Gualdo Tadino
31/05/2020 14:24
Redazione