Che fine ha fatto la scuola europea di restauro? A chiederselo e a presentare a tal proposito un interpellanza durante l’ultima assise cittadina è stato il consigliere del gruppo misto Gabriele Tognoloni. “Più di un anno fa – spiga – al Teatro Comunale di Gubbio si era tenuta una conferenza stampa di presentazione del progetto, cui avevano preso parte diversi rappresentanti istituzionali. A suo tempo era stata costituita una commissione che avrebbe dovuto occuparsi della trafila burocratica e di reperire i fondi necessari affinché la scuola potesse partire quanto prima. Al momento però, sembra che non se ne sia fatto più nulla. Quello che si chiede è di conoscere i motivi della sua inattività e di chiarire la posizione del presidente e del vicepresidente dell’istituto di restauro che si sarebbe dovuto provvedere a realizzare”. Al momento il progetto come ha spiegato anche il sindaco Goracci in consiglio comunale sarebbe stato congelato. I responsabili del corso che non ha ancora visto la luce avrebbero dato le loro dimissioni, ma il primo cittadino avrebbe espresso tutte le intenzioni di riconvocarli e di riparlare dell’iniziativa. Il Comune avrebbe dovuto infatti preoccuparsi non solo di trovare i luoghi in cui tenere le lezioni – probabilmente il corso avrebbe dovuto avere una sua sede presso l’Istituto Statale d’Arte -, ma anche di fornire opere e monumenti da far restaurare ai giovani. Il problema fondamentale sarebbe la mancanza di finanziamenti. “Attivare un corso del genere a Gubbio – ha aggiunto il consigliere del gruppo misto – potrebbe costituire un’importante occasione per rilanciare l’istituto d’Arte”. Istituto d’Arte che tra l’altro, nel corso degli anni non ha mancato di sfornare alcuni talenti, come l’eugubina Cristina Russo, al momento nel team di restauratori che stanno lavorando presso la Sala degli Specchi di Versailles. Cristina si è diplomata all’Istituto Statale d’Arte nel 1987, dopo di che è rientrata tra le dieci persone che ogni anno accedono – dopo attenta selezione – all’I.C.R., ovvero all’Istituto Centrale di Restauro di Roma.