L'esposizione fotografica "Verticalità 1 e 2" di Riccardo Lorenzi resterà aperta, con il patrocinio delle Provincia di Perugia, fino al 18 marzo presso Palazzo Vitelli di Città di Castello. Questa mostra è l'esito di un progetto artistico che, attraverso il linguaggio della fotografia e quello della parola, ripercorre, interpretandoli, spazi della memoria nelle città di Sansepolcro (Arezzo) e Città di Castello (Perugia). Seguendo il percorso narrativo di due artisti, Franco Alessandrini per il comune toscano e Marco Baldicchi per quello umbro, Riccardo Lorenzi cattura, attraverso l'obiettivo fotografico, dettagli di architetture urbane che, fissati nella carta, assumono contorni inusuali e rimandano a nuove chiavi di lettura. Palazzi gentilizi, torri, cortili, vicoli, chiese divengono oggetto di soluzioni interpretative accomunate da un unico sguardo prospettico: la verticalità. Un preciso punto di vista "verticale", appunto, che, come scrive il filosofo Massimiliano Marianelli nella introduzione al catalogo, «tiene insieme, a livelli sempre più indeterminati le realtà che stanno sotto, fino al punto da arrivare ad una estensione che non accenna a definirsi, ma che al contrario rinvia ad una ulteriorità sempre aperta e inqualificabile». Scheda dell'autore: Riccardo Lorenzi, nato a Sansepolcro (Arezzo) nel 1966, svolge l'attività di avvocato e dal 2003 ricopre l'incarico di Giudice di Pace a Città di Castello (Perugia) Si avvicina alla fotografia come autodidatta, ottenendo, fin dagli anni ottanta, segnalazioni e premi in numerosi concorsi nazionali, il racconto per immagini si trasforma ben presto in impegno appassionato e l'obiettivo fotografico diviene lo sguardo privilegiato per documentare le esperienze di viaggio in Luisiana, Canada, Scozia, Marocco, Vietnam, Portogallo. Ha lavorato a campagne pubblicitarie per eventi culturali e per importanti marchi aziendali le sue foto sono state pubblicate in riviste specializzate, quali Vogue Uomo 2004, e in due edizioni consecutive del calendario fotografico del Gruppo Ingram La ricerca costante verso nuovi linguaggi lo ha portato a sperimentare differenti forme di contaminazioni artistiche; ha prodotto installazioni audio-visive per gruppi rock e associazioni culturali e avvialo un percorso di ricerca espressiva teso a trasformare l'immagine in traiettorie poeti co-narrative.
Città di Castello/Umbertide
07/03/2007 15:58
Redazione