Tradizione, storia, artigianato artistico e solidarietà. Mascherine in puro lino pregiato realizzate con telaio a 4 “licci” risalente alla meta dell’800 completamente a mano, dall’ordito alla tessitura fino alla rifinitura. Otto ore di lavoro al giorno, no-stop, per oltre una settimana, in pieno periodo Covid-19. Francesca Peli e Natalia Giulietti, due delle sei socie-lavoratrici dello storico Laboratorio della Tela Umbra (le altre sono Luigia Caruso, Marzia Castellani, Mariza Gulinati e Tiziana Bani) eredi di una tradizione unica al mondo nella lavorazione dei tessuti di pregio, hanno tessuto, ricamato a mano a punto erba e rifinito con orlo a giorno, le mascherine d’autore, che questa mattina, nel corso di una breve e commovente cerimonia, sono state consegnate ai responsabili dell’ospedale di Città di Castello quale segno di riconoscenza per la preziosa e indispensabile opera prestata in corsia accanto ai malati di Coronavirus. Accanto alle socie-lavoratrici, il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, il commissario straordinario della Usl Umbria 1, Silvio Pasqui, l’assessore alle Politiche Sociali, Luciana Bassini, e il Presidente di Tela Umbra, Pasquale La Gala, che in una lettera ha sottolineato il momento storico per la città e le sue componenti più significative strette unite dalla solidarietà. “Sono piccoli ma significativi gesti che hanno l’intenzione di essere solidali e partecipare fattivamente alla quotidiana lotta per la vita. Le tessitrici di“Tela Umbra” – ha dichiarato il Presidente La Gala - hanno sentito il bisogno di manifestare la loro vicinanza a tutto il personale dell’ospedale cittadino, confezionando alcune mascherine in lino con una piccola scritta ricamata, identitaria della società, a testimonianza simbolica di partecipazione e di gratitudine. Le mascherine, certamente non idonee per la tutela delle persone, non avendo caratteristiche sanitarie, rappresentano un piccolo gesto, nato dal cuore ,espressione della volontà di rendersi utili e presenti”. “In otto ore può essere realizzato un tessuto al massimo di un metro, per realizzare le mascherine ricamate abbiamo lavorato senza sosta per più di una settimana orgogliose e consapevoli di aver realizzato un prodotti artigianale ed unico con il cuore e la commozione continua del pensiero che c’ha portato a ripercorrere la tradizione plurisecolare del nostro laboratorio e dei fondatori, i Baroni Franchetti, Alice e Leopoldo, protagonisti di una delle più belle storie di umanità e solidarietà nei confronti della città”, hanno precisato le eredi della tessitura di pregio unica al mondo, Francesca e Natalia, in rappresentanza di tutte le “colleghe” di laboratorio, poco prima di consegnare i preziosi manufatti, capolavori da collezione di rara bellezza e suggestione. “Oggi è una giornata memorabile per la città dove ancora una volta le donne sono protagoniste di momenti che lasceranno il segno come quelli che le donne della Tela Umbra dall’inizio del 900 ad oggi ci hanno regalato rendendoci orgogliosi” – ha concluso il sindaco Luciano Bacchetta. “Queste mascherine, ne sono sicuro saranno il distintivo di tutti coloro donne e uomini che hanno combattuto in prima linea una battaglia dura e densa di insidie”. Al termine della cerimonia il Commissario Straordinario della Usl Umbria 1, Silvio Pasqui ha ringraziato le socie-lavoratrici di Tela Umbra per il prezioso dono e per la ulteriore consegna di mascherine utilizzabili fin da subito per i servizi sanitari: “da tifernate, questo gesto di solidarietà di grande valore storico e sociale, mi ha particolarmente colpito”.
Città di Castello/Umbertide
16/05/2020 13:32
Redazione