Non è questo il calcio. Quello che piace alla gente, quello per cui un tifoso spende ben volentieri una piccola somma del suo denaro per gustarsi quello che è il suo sport preferito, tifare e soffrire per la propria squadra. Tutte emozioni che ormai a Foligno appartengono al passato, ad una squadre che molto probabilmente da lunedì non ci sarà nemmeno più e che in futuro, ripartirà semmai dalla promozione, sorte toccata più di un decennio fa anche al Gualdo Calcio. Il Calvario del Foligno non è ancora finito, ma tutti ormai, dai tifosi più incalliti ai semplici cittadini folignati, sperano che da domenica si possa mettere definitivamente la parola fine su una dele pagine più nere del calcio umbro. Una decorosa e dignitosa juniores esce sconfitta per 7-0 nel derby giocato contro il Trestina, in una gara che come dimostra anche il risultato maturato al termine dei 90' è stata poco più che una sgmabta infrasettimanale per gli uomini di Zampagna. Il tecnico dei falchetti Angelini entra in conferenza stampa senza tuttavia sapere da dove iniziare a parlare se non facendo i complimenti e ringraziando i propri ragazzi per lo spirito di appartenenza messo in campo: “Questo non è fare calcio. Non so nemmeno bene come definirlo. Ad ogni modo, dato che è superfluo parlare di una partita del genere, colgo l'occasione per ringraziare tutti i ragazzi che anche oggi ci hnno messo impegno ed anima, sul risultato ci possiamo fare ben poco, giochiamo per la dignità e per il rispetto verso questi colori e la nostra città, dobbiamo essere applauditi solo per quello”. Il tecnico lancia anche un messaggio molto chiaro alla dirigenza: “io non vado più avanti così, il mio impegno in prima squadra si conclude domenica prossima per la trasferta di Monterosi. Ma ripeto, non ha senso continuare così”. Ma la termine della gara a fare notizia è stato anche il ritorno ai microfoni del presidente Ius, non presente tuttavia allo stadio: “Sono stato tradito e truffato da una città intera. Mi spaventa e non poco il fatto che il Comune non voglia fare calcio con questa società. Seppur a malincuore posso dire che finalmente è finita, non ci sono più i presupposti per andare avanti, qualcuno nome e cognome ed anche un altra società, dovrà rispondere di tutto questo disastro. Personalmente non vedo le condizioni per andare avanti, tuttavia in me prevale anche quel desiderio di non darla vinta a quelle persone che ci volevano già fuori a giugno, quando ancora ci eravamo solo interessati al rilevamento della società. Tuttavia non si può andare avanti nel completo disinteresse di una piazza che non vuole fare calcio e che non ti aiuta ma si volta qualora venga chiesto un aiuto. Mi sento come un medico che tiene in vita in coma artificiale un paziente in stato vegetativo, il paziente continua a vivere in un certo senso ma è come se di fatto fosse morto”. La situazione ormai è precipitata e si attende solo i titoli di coda: ancheper la trasferta di Trestina, i genitori dei ragazzi della juniores assieme ai ragazzi della prima squadra che dopo domenica si svincoleranno, si sono pagati il pranzo con una colletta, in panchina con il numero 12 invece è figurato Trabalza che un portiere tuttavia non è. Indine nella serata di ieri attraverso facebook è arrivat anche lo sfogo dell'ex presidente Damaschi: “Sono restato in silenzio quanto più possibile per non alimentare un fiume di polemiche già in piena, ma oggi preme ricostruire un minimo di verità nei fatti aventi oggetto il Foligno Calcio ed il Città di Foligno anche per rispetto di chi ritiene sbagliato il mio operato, ma che comunque ha il diritto di sapere la verità ed oggi è in atto una palese distorsione della realtà, ciò premettendo che dire la verità è ben diverso dal fare polemica. Leggo che il progetto deve ripartire dalla Fulginium “progetto che abbiamo sostenuto, che non è mai stato preso in considerazione in passato, al momento è la pista più praticabile per il futuro”. Bene tutto ciò non è vero! Sia dopo il fallimento, che dopo l’uscita di Nuccilli più volte ho personalmente incontrato i massimi esponenti della Fulginium, che però hanno declinato ogni forma di interesse a collaborazioni aventi oggetto la prima squadra tant’è che per la stagione 2015/2016 è stato costruito un progetto avente oggetto il solo settore giovanile. Preme ricordare che anche prima del fallimento in più occasioni si è tentato di trovare una via comune riscontrando sempre una netta chiusura. Dopo il fallimento siamo stati invitati sempre e comunque a cercare di mantenere la categoria, se dico invitati al plurale evidentemente non ero solo e quindi con testimoni, se si voleva ripartire dalla Promozione bastava esser chiari, avrei risparmiato tempo e denaro. Riconosco la piena facoltà e legittimità alla Polisportiva Fulginium di aver scelto le proprie strade, diverse da quelle di interesse della squadra che porta il nome della Città, certo è che oggi come diceva Andreotti a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”
Foligno/Spoleto
09/12/2016 10:00
Redazione