Comunità Montana e riforma endoregionale, lo Sdi di Gubbio organizza un incontro

Il futuro della Comunità Montana e le conseguenze della riforma endoregionale. Saranno questi i temi al centro dell'incontro organizzato dallo Sdi e in programma per sabato prossimo. Un appuntamento che vedrà la partecipazione dei vertici regionali e provinciali del partito - saranno presenti anche la capogruppo consiliare regionale Ada Girolamini e l'assessore regionale Silvano Rometti - per porre sul tavolo della discussione un argomento molto dibattuto negli ultimi tempi: l'uscita di Gubbio dai comuni facenti parte della Comunità Montana. A stabilirlo è la riforma endoregionale voluta dalla Regione, che sancisce un tetto massimo di 25.000 abitanti per continuare ad operare all'interno degli enti montani. Una decisione che ha sollevato molte perplessità nel mondo politico e istituzionale eugubino, oltre che da parte della stessa Comunità Montana locale, che senza Gubbio vedrebbe venire a mancare la fetta più consistente del territorio di sua competenza. Di qui l'incontro organizzato dallo Sdi e presentato nella sede locale del partito. Per l'occasione era presente anche il segretario provinciale Mario Fioriti. "Siamo d'accordo - ha detto quest'ultimo - sulla necessità di una riforma endoregionale: il prolificare di enti cui si è assistito negli ultimi tempi può in effetti generare sovrapposizioni e confusione, le nostre perplessità rimangono invece sui criteri adottati. L'aspetto morfologico - ha detto Fioriti - dovrebbe avere maggiore rilevanza rispetto al numero degli abitanti". Un criterio, quest'ultimo, definito limitativo anche dal consigliere eugubino dello Sdi, Gabriele Tognoloni. "Secondo il nostro parere - ha detto Tognoloni - il dato orografico dovrebbe essere tenuto in massima considerazione rispetto a quello demografico. L'84% del territorio eugubino è montano, oltre ad essere il primo comune in Umbria, ed il settimo in Italia, per estensione territoriale. Diciamo sì ad una riforma - ha aggiunto - e siamo disposti a pensare anche ad un'estromissione dei rappresentanti politici dagli enti montani, purchè, per il riordino endoregionale, vengano adottati dei parametri equilibrati".