Comunità Montana, nel 2008 interventi per 2 milioni di euro

Due milioni di euro. A tanto ammontano gli interventi realizzati dalla Comunità Montana Alto Chiascio nel 2008 e approvati in sede di consiglio. Davvero tanti i lavori portati a termine dall'ente montano; tra questi, l'investimento senza dubbio più cospicuo - pari ad un milione e 80mila euro - concerne la ripulitura dei tratti maggiormente compromessi di 20 corsi d'acqua del territorio e altri interventi rivolti a siti di interesse comunitario che riguardano l'elaborazione dei piani di gestione forestale come per esempio il ripristino, grazie anche ai finanziamenti della Regione, delle superfici boschive danneggiate dai numerosi incendi avvenuti nel 2007, gli stessi Orti della Cattedrale tornati al loro massimo splendore grazie ad un intervento da 25mila euro, il massiccio rinnovamento del canile comunale e la valorizzazione di diverse aree verdi. Da segnalare inoltre i quasi 30 mila euro impiegati per interventi propedeutici all'illuminazione della strada di San Girolamo, in un progetto cofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Nel corso della seduta si è parlato anche del fiore all'occhiello per la Comunità Montana Alto Chiascio, vale a dire l'apertura delle grotte del Monte Cucco, prevista ad aprile 2009, e che sarà anticipata da una serie di eventi che accompagneranno l'attesa di quel giorno. Eventi che prevedono non solo la partecipazione di testimonial d'eccezione conosciuti al grande pubblico - una delle ipotesi da prendere in considerazione è la presenza di Alberto Angela - ma anche una serie di appuntamenti culturali. "Il nostro auspicio - ha affermato la presidente dell'ente montano Catia Mariani - è di poter realizzare nelle grotte concerti o mostre i cui elementi si sposino e si abbinino ottimamente con gli elementi naturali presenti al loro interno". Tra i progetti in cantiere c'è anche quello di organizzare una messa in scena della Divina Commedia, con la recitazione, sempre all'interno delle grotte, di una parte dell'Inferno. Sarebbe ancora una volta un azzeccato abbinamento tra natura e cultura.