L'Itf (Italian texile fashion), organo di coordinamento delle Camere di commercio italiane per la valorizzazione e la tutela dell'intera filiera tessile-moda, autore dello schema certificativo ''Tracciabilità e trasparenza'', in accordo con la Camera di commercio di Perugia terrà domani a Foligno un convegno sul tema ''Filiera del tessile: tracciabilità e trasparenza''. Nell'occasione, la Camera di commercio - è detto in una sua nota - presenterà una indagine che porta alla luce il profilo di un settore strategico per l'economia regionale, con circa 1.700 imprese, in prevalenza di piccole dimensioni, concentrate soprattutto in provincia di Perugia. L'indagine ha interessato un campione di 201 aziende del settore tessile/abbigliamento/maglieria. Il 69% opera per conto terzi ed il restante 31% produce in conto proprio. Il comparto del tessile è tradizionalmente articolato in diversi settori - ha commentato il segretario generale della Camera di commercio, Andrea Sammarco -. In Umbria le tipologie di produzione prevalenti sono risultate essere quelle della maglieria (il 41% del totale delle imprese), delle confezioni (48%), dei tessuti (2,5%). L'8,5% delle imprese produce intimo, ricami, biancheria per la casa, stireria, tessuti particolari. Le aziende che operano in conto proprio sono in prevalenza delle confezioni, mentre la maglieria opera prioritariamente in tipologia mista. Delle 201 aziende del campione, il 29,4% ha un punto vendita o spaccio aziendale. Un ulteriore 25% di aziende rispondenti ha almeno un punto vendita in Italia ed un ulteriore 5% ha almeno un punto vendita all'estero. I punti vendita all'estero sono attribuibili ad aziende che operano esclusivamente in conto proprio e di medio/grandi dimensioni. Per quanto riguarda le fasce di fatturato, questa è la distribuzione: il 29,1% fino a 250 mila euro; il 47,5% da 250 mila ad 1 milione di euro; il 17,3% da 1 a 5 milioni; il 3,4% da 5 a 10 milioni; infine il 2,8% oltre 10 milioni di fatturato. ''L'impatto della crisi sul comparto tessile-abbigliamento umbro - ha detto il segretario Sammarco - è stato molto forte e si è ripercossa anche sulla dinamica imprenditoriale con una diminuzione a livello regionale di 71 aziende dal giugno 2008 al giugno 2009 (- 3,8%) e di 140 nell''ultimo triennio. Di fatto la crisi ha portato a maturazione difficoltà e precarietà già esistenti, accelerando nel contempo il lento, ma costante, processo di selezione che ha caratterizzato il settore da dieci anni a questa parte''. Il convegno si svolgerà domani, alle ore 15, a palazzo Varini.
Foligno/Spoleto
25/11/2009 17:23
Redazione