Coppie di fatto, nessun iscritto

GUBBIO - Registro delle "coppie di fatto": di fatto non si è ancora iscritto nessuno. A dare questa notizia è stato Lucio Panfili (Verdi per Gubbio) nel corso di una trasmissione televisiva sul tema della famiglia, che ha portato nuovamente l'attenzione su di un argomento a suo tempo molto discusso, quello delle così dette "coppie di fatto" per l'appunto. Gubbio è uno dei comuni in Italia ad aver istituito questo corso; istituzione che avvenne a seguito di un ordine del giorno presentato da Gabriele Tognoloni nel 2002, quando ancora il consigliere faceva parte della maggioranza al governo e non si era ancora "consumata" la spaccatura che ne avrebbe determinato l'ingresso nel Gruppo Misto. A suo tempo la proposta vide l'astensione dei Ds - che avrebbero preferito una discussione più approfondita e comparata con altre realtà - e il voto contrario della destra. Anche tra le fila della maggioranza vi fu qualche problema per compattare animi di diverso sentire, ma alla fine Rifondazione, Insieme per Gubbio e Verdi approvarono all'unanimità la proposta. La stesura del regolamento venne poi affidata alla Terza Commissione consiliare e anche Gubbio ebbe così il suo registro delle coppie di fatto. Al momento però nessuno si sarebbe ancora iscritto. Per farlo è necessario fare la richiesta presso l'ufficio anagrafe cittadino ed avere alcuni requisiti, quali essere residenti a Gubbio da almeno un anno e poter dimostrare dodici mesi di convivenza. A questo punto la coppia di fatto può avvalersi, a parità di diritti di una qualsiasi coppia sposata dei servizi offerti dal comune di Gubbio, tra i quali rientrano anche l'assegnazione della case comunali, o l'accesso - con gli stessi vantaggi dei figli di sposati - alle graduatorie per iscrivere i bambini all'asilo nido. Un registro al quale però nessuno, ad oggi, si è iscritto. Motivo principale, secondo Gabriele Tognolini, l'ostruzionismo da parte dell'ufficio competente che, a onor del vero, non risulta particolarmente disponibile a dare informazioni dettagliate. "Il consiglio comunale ha dato una linea d'indirizzo politico ma la Giunta poi non ha agito di conseguenza mancando di dare il giusto risalto. E' un servizio pubblico innovativo ed andava pubblicizzato, invece non c'è nessuno che ne parli e che dia indirizzi". E' difficile effettivamente trovare informazioni sull'esistenza del registro anche sul sito del Comune che riporta, invece, integralmente lo statuto comunale che, all'articolo 3 recita "Il Comune riconosce i diritti della famiglia e riconosce e tutela anche altre forme di convivenza".