Crisi Merloni: la Regione vuole aprire "una nuova fase" dopo l'insuccesso dei bandi

''La giunta regionale si e' messa a disposizione per valutare qualsiasi soluzione che potesse mantenere in Umbria l'attivita' produttiva della Merloni. Abbiamo considerato tutte le ipotesi e proposte che ci sono state finora presentate per non lasciare nulla di intentato. Ora, preso atto dell'esito non positivo del bando emanato dai Commissari e dalla mancanza di qualsiasi concreta proposta industriale bisogna aprire una nuova fase, partendo da quanto previsto nell'ambito dell'accordo di programma''. E' la proposta lanciata dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ed accolta da tutti i soggetti presenti alla riunione di stamani del tavolo regionale sulla Antonio Merloni spa, convocato dall'assessore Gianluca Rossi. Nel ripercorrere le tappe legate alla vicenda della crisi Merloni, la Marini - riferisce un comunicato della Regione - ha ricordato il fallimento del bando emanato dai commissari straordinari e l'arenarsi delle trattative con investitori turchi e cinesi. Da ultimo segnali negativi sembrano arrivare anche dalla cordata manageriale interessata al rilevamento del gruppo, rispetto alla quale le Regioni Umbria e Marche avevano messo a disposizione proprie strutture al fine di agevolare la predisposizione e la presentazione di piani industriali. ''L'attivazione delle previsioni dell'accordo di programma - ha detto la Marini - comporta da parte di tutti, istituzioni e parti sociali dell'Umbria, una nuova assunzione di responsabilita'. Da qui la necessita' di definire insieme procedure, tempi e modalita' che ci consentano di mettere in atto azioni e strategie comuni finalizzate alla reindustrializzazione del sito ad al mantenimento dell'occupazione. E cio' in una prospettiva che puo' portare a scenari distinti per le due regioni. In questo senso il ruolo di Invitalia per l'acquisizione del sito industriale di Nocera Umbra, secondo quanto previsto dall'accordo di programma, puo', per la presidente, ''essere letto come una opportunita' per la reindustrializzazione dell'area. L'acquisto dell'immobile di Nocera da parte della societa' pubblica lo sottrarrebbe all'eventuale rischio di procedure fallimentari e la presenza di Invitalia garantirebbe l'impegno e l'iniziativa non solo dei soggetti regionali, ma anche e soprattutto da parte della stessa Invitalia e del Governo nazionale''. Inoltre ''l'acquisizione da parte di un soggetto pubblico puo' assicurare la disponibilita' dell'immobile a condizioni di favore per gli investitori interessati che dovranno avere caratteristiche industriali. Qualora altre ipotesi industriali dovessero presentarsi per l'intero perimetro Merloni - ha concluso la Marini - il percorso dell'accordo di programma non e' assolutamente incompatibile''. L'assessore Rossi ha evidenziato che ''la Regione Umbria ha costantemente lavorato per aprire un canale formale di interlocuzione con il ministero e la Regione Marche, con il chiaro obiettivo di non lasciare nulla di intentato in una vicenda che si presenta di particolare complessita' e che ha una dimensione di carattere nazionale. Tuttavia ci siamo dati come termine massimo il mese di luglio per la presentazione di un piano industriale che ragionasse sull'intero perimetro dell'Antonio Merloni. Da qui la convocazione del tavolo regionale per intraprendere un percorso condiviso ed organizzare una agenda di lavoro comune in caso che anche il nuovo bando in fase di emanazione dai commissari avesse esito negativo. Siamo arrivati ad un punto cruciale - ha sottolineato - e bisogna operare un cambio di passo proprio per le implicazioni negative che la vicenda ha per il futuro dei lavoratori e per l'intera economia regionale. Nelle prossime settimane - ha annunciato Rossi - elaboreremo una proposta di lavoro e le linee guida per la reindustializzazione del sito da sottoporre al tavolo regionale prima di chiedere la convocazione di quello nazionale''.