Crisi? Tutti a cercare tartufi

Dal 31 settembre aprirà i battenti la 31esima Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco e dei prodotti agro alimentari di Gubbio, appuntamento clou dell’autunno eugubino e dell’alto Chiascio. Le aspettative, specialmente dei raccoglitori, sono forti ma ad, oggi, per la scarsa pioggia estiva, la raccolta non sta andando affatto bene. Presumibilmente il tubero bianco sarà molto raro e quindi caro. Ed i costi, non illudetevi, non verranno adeguati al momento di crisi dell’Italia. Si punterà piuttosto sulla vendita del tubero fuori confine, sui mercati dalle monete più forti, quali Stati Uniti, Svizzera, Giappone. E se pochi potranno togliersi la soddisfazione di una cena con il re delle tavole, molti sono fiduciosi di migliorare le proprie finanze. E’ l’ente montano a confermare infatti che nel solo 2012 sono stati ben 100 i nuovi iscritti all’albo regionale nel bacino dell’Alto Chiascio. Il rinnovo del tesserino regionale è un indicatore incredibile del disagio economico, ma alla rovescia. Più c’è necessità di implementare le proprie finanze mensili, più si sostiene il corso e si diventa tartufai accreditati. 111 euro è il costo annuale della concessione regionale, da rinnovare ad ogni scadenza solare. La parte teorica del corso è gratuita, a carico della comunità montana, poi ci si sottopone alla verifica scritta ed il gioco è fatto. 111 euro e si è pronti ad andare a cercare tartufi. Ad oggi sono almeno 1.560 i tartufai attivi in Alto Chiascio. E visti i prezzi al chilo degli scorsi anni è logico capire che l’investimento vale la pena. Solo due i mesi di stop alla ricerca: maggio e settembre. In Alto Chiascio infatti tutte e 8 le specie di tubero sono presenti, per tutto l’arco dell’anno.