Che la politica locale e regionale cambi marcia sulla crisi dell'edilizia. E' l'appello accorato dei sindaci confederali dell'Eugubino-Gualdese lanciato attraverso i microfoni di TRG nel tg di ieri sera (sul canale 11). Parola dei responsabili sindacali dell’Alta Umbria del settore costruzioni Primo Bellucci per la Feneal-Uil, Patrizio Pannacci per la Filca-Cisl e Euro Angeli per la Fillea-Cgil: "Vista la gravità della situazione del comparto - hanno dichiarato - nessuno potrà sottrarsi alle proprie responsabilità".
In una nota poi diramata dai sindacati si aggiunge: "Sono oramai all’attenzione di tutti i dati diramati giornalmente dai mezzi di informazione di massa, internet compreso, sulla drammatica situazione della disoccupazione italiana, in particolar modo nell’alta Umbria, tali dati però non comprendono il fatto che tutti coloro interessati attualmente dalla cassa integrazione si potrebbero trasformare, se le cose non cambiano, nel 2013 e 2014, in altri disoccupati portando il dato della disoccupazione a livelli vertiginosi non sostenibili dal paese. E’ universalmente riconosciuto che l’edilizia, in Italia, rappresenta la locomotiva che traina granparte dell’economia interna, oggi il settore delle costruzioni è distrutto e l’unica speranza di una qualche forma di sopravvivenza è legata soltanto alla ricostruzione post-sisma dell’Aquila e dell’Emilia Romagna, ben poca cosa rispetto a ciò che servirebbe.
In un’economia sana le speranze di lavoro non dovrebbero certo basarsi sulle conseguenze causate da fenomeni naturali come terremoti, alluvioni ecc.
Tutto il settore, partendo dai produttori delle materie di base come cemento, lapidei, cave, legno, fino ad arrivare alle imprese edili è in forte sofferenza e quindi, in una situazione del genere, la politica ha l’obbligo di mettere in campo ogni progetto mirato alla rioccupazione dei tantissimi disoccupati, creando una sana sinergia tra pubblico e privato, mirata alla ristrutturazione di edifici pubblici, salvaguardia del territorio, sviluppo di fonti energetiche alternative, riqualificazione di aree degradate.
L’attuale amministrazione di Gualdo Tadino, con l’intenzione di rendere possibile la realizzazione del progetto denominato “il Granaio”, prevede la riqualificazione di un’area fortemente degradata attraverso finanziamenti privati, contribuisce a restituire alla città il godimento di un area altrimenti fatiscente che, ad oggi, è evidentemente contraria ad ogni logica di salute pubblica ed estetica.
Inoltre questo progetto avrà un’importante ricaduta economica e occupazionale sia sulle maestranze che sulle professionalità gualdesi, ditte con i relativi dipendenti che potranno respirare per almeno un paio di anni.
Crediamo che queste siano le azioni utili che tutte le amministrazioni dovrebbero realizzare, mantenendo al centro le necessità della collettività evitando strumentalizzazioni politiche inutili, funzionali solamente alla visibilità dei singoli".
Gubbio/Gualdo Tadino
14/03/2013 10:35
Redazione