Che la situazione dell'acqua in Umbria, la terra delle sorgenti, sia arrivata ad un livello critico lo aveva detto Umbra Acque non più tardi di pochi giorni fa alla Camera dei Deputati, nell'audizione dedicata all'emergenza idrica in Italia. Il presidente di Umbra Acque Gianluca Carini insieme all'amministratrice delegata Tiziana Buonfiglio hanno dipinto uno scenario preoccupante nella loro relazione perchè le piogge di settembre, sporadiche e non incisive, hanno migliorato in modo lieve la situzione estiva. "Le risorse più pregiate – si legge nella relazione - poste in ambiti morfologici montuoso-collinari ed alimentate dagli acquiferi carbonatici, presentano livelli di falda e portate naturali in costante calo e spesso critici".
E in effetti i dati, pubblicati da Arpa Umbria e relativi al monitoraggio delle sorgenti umbre fatto l'11 ottobre scorso parla di 12 sorgenti su 12 sotto la media storica. Alcune però mostrano una sofferenza maggiore di altre, avvicinandosi pericolosamente al minimo storico di portata .
È il caso di Scirca nel Comune di Sigillo, il cui minimo storico, registrato nel novembre del 2011, è di 50,6 l/s; la portata oggi è 56,2 l/s a fronte di una sorgente che è riuscita anche ad avere numeri di portata massima di 463 l/s.
Non va meglio nel gualdese: Vaccara è al 38,4 l/s, il suo minimo storico è pericolosoamente vicino, 32,8 registrato nel novembre 2011. Da considerare che la sorgente in tempi di piena è riuscita a sfondare i 500 l/s. Più piccola la portata di Rumore che comunque con il suo 15,7 è vicino al 9 di minimo storico.
Nel folignate, Vene del Tempio sta a 29,2 il suo minimo storico è a 27; a Nocera Umbra Capodacqua si attesta sui 45,6 l/s contro un minimo di 33.
Se la situazione siccitosa dovesse persistere, Umbra Acque, pur nella preoccupazione derivante dal fatto che già si sta attigendo alle riserve idriche, si dice tuttavia in grado di rispondere al momento all'emergenza, ma è ovvio che si guarda a novembre con grandi aspettative . “In assenza di abbondanti precipitazioni inverbali – si legge nel dossier - si può ipotizzare uno scenario ancora più grave a partire dalla prossima primavera”.
Perugia
29/10/2017 10:51
Redazione