Da Umbertide, Emanuele Filiberto "vede" un futuro in politica

Potrebbe esserci la politica nel futuro del rampollo di casa Savoia, Emanuele Filiberto. Non subito pero', fra 5-10 anni, appena possibile. Ad annunciare l'intenzione di non escludere questa ipotesi e' lo stesso principe che, in un'intervista all'ANSA, parla dell'Italia, della crisi politica e della necessita' di avviare un cambiamento nel paese visto ''tanto malessere''. E, soprattutto, chiede scusa agli italiani per ''il disagio'' procurato loro dopo aver richiesto un risarcimento milionario allo stato per l'esilio. Emanuele Filiberto e' a Palermo per partecipare ad un convegno internazionale della Croce Rossa Italiana sulle migrazioni nel Mediterraneo; non e' nuovo a queste iniziative con la piu' grande associazione italiana di volontariato che segue da tempo. L'impegno politico per ora, per Emanuele Filiberto, non e' possibile: ''devo ancora studiare, prepararmi. E poi non ho la residenza, ho ancora il passaporto svizzero. Ci vuole tempo ma mi sono gia' attivato''. La citta' di residenza prescelta e' Umbertide, con la sua tenuta di Villa Partucci al confine con il comune di Gubbio. Tuttavia, un eventuale impegno politico oggi sarebbe rivolto agli italiani all'estero. L'interesse per la politica e' strategico: solo cosi' ''e' possibile cambiare e far evolvere le cose in Italia. Ecco perche' - dice - non mi sento di escludere questa ipotesi. Lo faro' quando saro' pronto''. Destra o sinistra? ''Non dovrebbero esistere. Oggi serve una coalizione per il bene degli italiani''. Positivo in tal senso l'esempio del presidente francese Sarkozy. Le prossime elezioni politiche, a suo avviso, hanno un vulnus, la legge elettorale: ''Il cittadino non puo' scegliere un suo rappresentante. Quello che uscira' ad aprile non e' il voto degli italiani ma delle segreterie di partito''. E questo potrebbe aggravare ''il malumore che c'e' in giro''. La spazzatura a Napoli? Tanto per fare un esempio: ''Si e' accumulata negli anni. Non e' colpa solo del governo Prodi ma dei diversi governi che l'hanno preceduto e che non hanno ascoltato la gente''. E' l'ascolto la principale dote di un amministratore della cosa pubblica: ''oggi l'Italia sta male, e' vecchia. None' quella del Grande Fratello o delle veline. Eppure ci sono tante persone fantastiche, imprenditori, artigiani. Dobbiamo ridare loro un valore''. ''Bisogna pensare ai giovani - osserva Emanuele Filiberto - ma non sento nei programmi alcun riferimento alla scuola e alla formazione che sono per me sono invece le cose piu' importanti''. Infine, un accemmp all'acceso dibattito sull' aborto con una premessa: nessuna messa in discussione della 194. ''Sono cattolico - sostiene il principe - ma seoggi la scienza ci permette di evitare sofferenze vanno evitate