“È gravissimo il blocco di oltre 3,8 miliardi per gli interventi di riqualificazione delle periferie urbane, approvato con un emendamento al decreto ‘Milleproroghe’ ieri in Senato dall’attuale maggioranza di Governo. Non vorrei che tale blocco si ripercuotesse anche nella nostra regione, in particolare per le città di Perugia e Terni che, grazie al Piano periferie, hanno in programma investimenti per oltre 30 milioni di euro con i quali si dovrebbe mettere in campo una ‘imponente’ operazione di rigenerazione e riqualificazione urbana di alcune aree periferiche delle due città”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che si dice “preoccupata” da tale decisione che compromette tutto il lavoro svolto dalla Regione e dalle amministrazioni comunali interessate con il Governo Gentiloni, ricordando inoltre la firma della Convenzione avvenuta solo pochi mesi fa, a Perugia, tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni e i sindaci di Perugia e Terni. “Vorrei ricordare anche – prosegue Marini - che il progetto del Governo Gentiloni di investire risorse per la riqualificazione delle aree urbane degradate è stata una iniziativa che come Regione Umbria abbiamo sostenuto con forza perché grazie ad essa sono state messe a disposizione delle città di Perugia e Terni risorse molto importanti per agire in quartieri che, per le loro problematicità e criticità, hanno bisogno di significativi interventi di riqualificazione, anche in direzione della ricomposizione della coesione ed inclusione sociale, della sicurezza. Insomma, un grande lavoro che ora viene messo in discussione e vanificato”. Per la presidente Marini si tratta di una scelta “che rischia di rappresentare, oltre che un danno enorme ed un inaccettabile passo indietro per lo sviluppo e la ripresa di aree cittadine in particolare sofferenza, anche un gravissimo ‘vulnus’ per quanto riguarda la leale collaborazione tra i diversi livelli di Governo del nostro Paese”. “I progetti definiti insieme alle amministrazioni comunali di Perugia e Terni – aggiunge la presidente - mirano non soltanto a migliorare la qualità di queste periferie, ma soprattutto a migliorare la qualità della vita delle persone, e dunque della coesione sociale”.