Denuncia tardiva, scattano le indagini

Dopo circa tre anni hanno denunciato un infortunio sul lavoro subito da un loro dipendente, all'epoca clandestino, che si era fatto curare in ospedale dicendo di essersi fatto male in un incidente domestico: per questo i due titolari di una ditta di Foligno che produce manufatti in metallo e in plastica sono stati indagati a piede libero dalla polizia. A loro il personale del commissariato, diretto dal dottor Bruno Antonini, e' risalito al termine di un'indagine che ha coinvolto anche guardia di finanza, Asl, Inail e ufficio provinciale del lavoro. I due imprenditori sono accusati di omissione di soccorso, lesioni personali gravissime, impiego di manodopera clandestina e violazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Al vaglio del sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini, che coordina gli accertamenti, anche la posizione dello straniero nei confronti del quale al momento non e' stato pero' preso alcun provvedimento. In corso inoltre verifiche di natura fiscale. L'episodio avvenne nel 2002 quando un moldavo, all'epoca di 37 anni e clandestino, si fece male alla mano destra mentre lavorava nell'azienda folignate. Dall'indagine e' emerso che l'arto rimase incastrato in un macchinario, venendo liberato dopo circa quattro ore dal personale dell'azienda e da alcuni vicini. Senza che venissero avvertiti i vigili del fuoco e il 118. Lo straniero si reco' quindi in ospedale dicendo ai sanitari - ha accertato la polizia - di essersi fatto male mentre lavorava nel giardino di casa a causa di una vasca che gli era finita sulla mano. Subi' quindi l'amputazione di tre dita mentre un'altra ha subitolesioni permanenti. Il moldavo dopo qualche tempo ha lasciato l'azienda e successivamente ha regolarizzato la sua posizione in Italia. Qualche mese fa i titolari dell'azienda hanno pero' denunciato all'Inail l'infortunio avvenuto nel 2002. Non hanno tuttavia inviato alla polizia - secondo gli investigatori - la comunicazione prevista dalla legge. Un'anomalia che e' stata notata dal personale del commissariato grazie al costante scambio d'informazioni con le altre strutture presenti sul territorio. La polizia ha cosi' ricostruito la vicenda, denunciando a piede libero i due imprenditori.